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RELAZIONE SUL 1° ANNO DI ATTIVITA' (1/3/72 ‑ 1/3/73) DEGLI OPERATORI DEL V° SETTORE ‑ TORINO OVEST
Con la presente relazione il gruppo degli operatori psichiatrici del settore 5 (Torino Ovest) intende rendere pubblico il lavoro svolto durante il primo anno di attività (1/3/72 ‑ 1/3/73), enunciare alcune linee programmatiche ed avanzare alcune richieste adeguate alle necessità della situazione attuale.
Esaminando la composizione dei vari settori secondo il parametro della popolazione (Censimento riferito al 1970 dalla apposita Commissione Provinciale), il Settore 5 Torino‑Ovest risulta il più grande e popoloso (348.605 unità); si tratta tuttavia di un settore molto omogeneo, con zone e quartieri che costituiscono, da un punto dì vista socio‑urbanistico, delle unità naturalmente aggregate; possiede inoltre confini precisi e naturali (fiume a Nord, ferrovia a Sud, corsi cittadini ad Est, comuni ad Ovest).
Il gruppo di operatori psichiatrici è formato attualmente da 4 medici, 1 psicologo coadiuvato da 3 collaboratori volontari, 1 Assistente Sanitaria, 2 infermiere per il servizio esterno, circa 80 infermieri per il servizio interno.
La situazione all'inizio dell'attività di settore (1 marzo 1972) era la seguente: 3 reparti, di cui due femminili, uno maschile, funzionavano sia per l'accettazione, sia per la lungodegenza.
Attraverso un'attivazione delle dimissioni dei lungodegenti è stata possibile una ristrutturazione interna ed una più razionale sistemazione dei malati ed è stato così presentato un programma approvato dal Consiglio di amministrazione dell'Opera Pia e realizzato il 22/7/1972; sono state così attuate le condizioni indispensabili per l'avvio del funzionamento del settore 5:
a) Utilizzazione di 2 reparti di accettazione (uno maschile e uno femminile) con 43 posti‑letto ciascuno e due reparti di lungodegenti (uno maschile e uno femminile) con 70 posti‑letto ciascuno.
b) Svuotamento e relativa disponibilità di un reparto di 100 posti‑letto che il Consiglio di Amministrazione ha utilizzato per trasferire 100 malate di Via Giulio.
c) Superamento dell'annosa questione di Villa Verde. ora utilizzata come reparto di osservazione.
Attività dei medici delle sezioni 7 Maschile e Femminile, 4 Femminile, 5 Maschile.
Oltre all'attività interna, i medici hanno svolto anche attività esterne; il lavoro è stato sempre condotto in clima di reciproca collaborazione da parte di tutti i medici, egualmente impegnati in un'opera di rifiuto dei sistemi manicomiali, di ristrutturazione interna, di prevenzione, di individualizzazione e cura precoce, di assistenza all'esterno rivolta sia ai singoli che alle famiglie per evitare nuovi ricoveri e recidive; è stata garantita al malato la sicurezza di trovare in ambulatorio (finora situato in locali dell'ospedale) sempre disponibile un membro dell'équipe, è stata attuata una continuità nell'assistenza, dentro e fuori l'ospedale, in collaborazione con gli psicologi, l'assistente sanitaria e gli infermieri.
E’ stata attuata una politica di brevi ricoveri, per cui i degenti del reparto di osservazione venivano dimessi all'esterno senza mai essere trasferiti nei reparti di lungodegenti. Le dimissioni sono avvenute per lo più in famiglia; nei casi in cui ciò non è stato possibile e poteva essere sufficiente un'assistenza di tipo geriatrico, si è adottata la dimissione in pensionati, ritenuti, pur con i loro limiti, una soluzione migliore della permanenza in manicomio.
Oltre alle visite ambulatoriali sono state effettuate visite domiciliari ed ai pensionati, che ospitano nostri ex‑degenti, in modo da garantire una continua assistenza extra‑ospedaliera.
E’ stata iniziata, all'interno dell'ospedale, un'opera di settorizzazione: sono stati accolti nei nostri reparti molti degenti di altri ospedali, per competenza settoriale; nessun paziente dei nostri reparti di lungodegenza e di competenza di altri settori è stato trasferito nell’interno dell'ospedale alle équipes competenti; alcuni degenti sono stati dimessi all'esterno, in famiglia o in istituti, e, successivamente, attraverso un'offerta di collaborazione e delle nostre esperienze, affidati alle équipes di competenza settoriale.
I degenti volontari, provenienti da altri settori, sono stati, nei limiti delle nostre possibilità, accettati e seguiti a domicilio, rispettando il principio della libera scelta, della fiducia del malato nell'équipe, intendendo il settore in modo dinamico.
Situazione iniziale (1° marzo 1972)
- reparto uomini: 70
- reparto 4 donne: 64
- reparto 5 donne: 50
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184
Entrati nel corso del periodo considerato: n° 314 di cui:
- Uomini 168; primo ricovero 116; recidive 52
- Donne 146; primo ricovero 101; recidive 45
- Trasferimenti interni per competenza settoriale: n° 42
- Dei 314 entrati, n° 75 sono provenienti da altri settori:
extra settore |
22 |
Torino centro |
21 |
Torino nord |
12 |
Torino est |
16 |
Torino sud |
4 |
- Dimissioni:
n° 359 + 12 = 371 di cui:
uomini 147 + 12(Villa Verde)
donne 212
In famiglia |
271 |
In pensionati |
92 |
Deceduti |
7 |
Trasferito |
1 |
(trasferito ad altro ospedale psichiatrico su richiesta)
Dall'esame dei dati esposti, risulta che le dimissioni superano i ricoveri di 57 unità (371 - 314).
Situazione attuale (1/3/1973):
reparto 7 M |
32 |
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Reparto 7 F |
33 |
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Reparto 4 F |
59 |
Di cui 24 di altri settori |
Reparto 5 M |
51 |
Di cui 37 di altri settori |
Lavoro esterno:
Visite ambulatoriali : 520
Visite domiciliari : 189
Visite nei pensionati: 60
Le visite ambulatoriali e domiciliari sono state fatte prevalentemente agli utenti residenti nel 5° Settore in cura all'esterno, senza necessità di ricovero, ai dimessi dal reparto di accettazione e dai reparti di lungodegenti appartenenti al 5° Settore, oppure ad altri Settori, nel caso in cui i pazienti non intendevano interrompere il rapporto di fiducia.
Si è iniziato, pur con difficoltà, per i reparti di lungodegenti, un'opera intesa a modificare la realtà manicomiale, al fine di pervenire ad una gestione del tipo “comunità terapeutica”, che permetta la terapia, il recupero e la risocializzazione dei pazienti.
Il fatto che siano le équipes operanti nel settore, dentro e fuori, a gestire anche ì reparti di lungo degenti, rappresenta un momento importante di stimolo per una continua presa di coscienza della realtà, di cui il manicomio è l'aspetto negativo,anche se potrebbe essere comodo il dimenticarlo.
Il problema degli anziani è stato affrontato cercando di favorirne, per quanto possibile, il rientro in famiglia; quando ciò non è stato possibile, ci si è rivolti direttamente alle Amministrazioni Comunali di competenza, senza risultati; in seguito ai pensionati ed istituti ritenuti idonei, poiché si ritiene che l'attesa di nuove ipotetiche strutture non faccia altro che prolungare la permanenza in manicomio.
Il funzionamento di questi istituti, per lo più privati con tutte le carenze di cui siamo consapevoli, è stato modificato in meglio grazie ai nostri suggerimenti e proposte.
Attività degli psicologi
Il gruppo è composto da uno psicologo (in servizio per il settore dal 10 agosto 1972) e da tre collaboratori volontari che prestano la loro opera tutti i giorni, gratuitamente a scopo di tirocinio pratico, essendo studenti presso la facoltà di psicologia di Roma. Due collaboratori hanno iniziato il loro servizio il 29 Agosto, uno il 6 Novembre.
Gli psicologi hanno operato sia all'interno che all'esterno dell'ospedale: all'interno con interventi sui degenti sia a scopo diagnostico che psicoterapeutico, soprattutto a livello individuale, per favorire al massimo le dimissioni ed abbreviare il periodo di degenza, all'esterno con interventi psicoterapeutici sugli ex‑degenti, i loro familiari e le persone comunque bisognose di assistenza pur non necessitando di ricovero, allo scopo di evitare, per quanto possibile, i ricoveri e le recidive.
In particolare il lavoro si è concretizzato nel modo seguente:
1) Attività esterna ‑ Psicoterapie individuali: sono stati seguiti individualmente gli ex‑degenti e le persone bisognose di assistenza esterna, su richiesta individuale o segnalazione dei medici; sono state seguite nel periodo considerato 39 persone per un totale di circa 452 colloqui.
‑ Esami psicodiagnostici individuali per la maggior parte delle persone seguite all’esterno.
Colloqui con i familiari di tutte le persone assistite all'esterno: sono stati seguiti 39 nuclei familiari per un totale di 271 colloqui.
‑ Interventi esterni e visite domiciliari: 46 interventi.
2) Attività interna ‑ Psicoterapie individuali rivolte ai degenti: non è possibile stabilire il numero di questi interventi poiché, oltre che su appuntamento, vengono effettuati anche su richiesta dei degenti stessi (sempre in coordinamento con i medici); approssimativamente ogni giorno vengono effettuati almeno 6 colloqui individuali, eccettuati gli incontri brevi e casuali.
Esami psicodiagnostici individuali per la maggior parte dei degenti seguiti individualmente.
Colloqui con i familiari di tutte le persone seguite all’interno.
Ogni intervento è stato effettuato in coordinamento con gli altri membri dell'équipe; per ogni persona seguita sono stati effettuati molteplici colloqui con i medici e l'assistente sanitaria e, quando necessario, sono state fatte relazioni scritte; è stata anche approntata ed utilizzata una scheda psicologica per raccogliere notizie di ogni malato al momento dell'accettazione. E' stato organizzato, nel periodo considerato, un Corso di Psicologia per gli infermieri di tutte le sezioni: il corso, attualmente sospeso, riprenderà quanto prima. Sono state svolte periodicamente riunioni d'équipe con tutti gli operatori per coordinare le varie attività. Sono anche state organizzate riunioni di gruppo con i degenti delle varie sezioni, attualmente sospese per permettere la frequenza ai Corsi Speciali per invalidi civili che sono stati seguiti in collaborazione con i rappresentanti dell'Ente gestore e con i maestri titolari dei vari corsi nelle sezioni.
Attività dell'Assistente Sanitaria e delle infermiere distaccate per il servizio esterno.
L'Assistente Sanitaria è stata impegnata dai membri dell’équipe a svolgere molteplici mansioni, alcune delle quali esulano dal suo ruolo specifico. poiché nessuna assistente sociale è stata mai inviata a prestare servizio in modo specifico per il 5° Settore.
L'attività dell'Assistente Sanitaria è stata prevalentemente rivolta alla preparazione delle dimissioni in collaborazione con tutti i membri dell'équipe.
In particolare l'Assistente Sanitaria ha stabilito contatti con i famigliari del degente dimissibile, ha cercato dì renderli responsabili della situazione e di ottenere la loro collaborazione; ha accertato la situazione economica del degente e della sua famiglia per valutare l'eventuale necessità di assegni terapeutici; ha svolto inoltre visite domiciliari, oltre che nei pensionati, anche ai dimessi presso la famiglia; ha reperito posti di lavoro, aiutato degenti ed ex‑degenti nello svolgimento di pratiche amministrative e burocratiche.
Nel periodo di tempo considerato questa serie di attività si è concretizzata nel nodo seguente:
‑ Posti reperiti in pensionati: 92 |
‑ Pratiche per trasferimento in pensionati: 02 |
‑ Visite domiciliari in pensionati: 112 |
‑ Assegni terapeutici: 68 |
‑ Posti di lavoro reperiti 41 |
‑ Visite domiciliari nelle famiglie: 377 |
‑ Colloqui in ambulatorio: 346 |
L'Assistente Sanitaria è coadiuvata da due infermiere staccate per il servizio esterno che hanno iniziato tale attività il 16/10/1972. Hanno lavorato nell'ambulatorio e si sono occupate prevalentemente di visite domiciliari in pensionati, accompagnamento di degenti ed ex‑degenti, svolgimento di pratiche burocratiche.
La loro attività negli ultimi quattro mesi del periodo considerato è stata la seguente:
‑ Visite domiciliari: 249
‑ Visite in pensionati: 35
‑ Colloqui: 228
‑ Pratiche varie: 100
Programmi e richieste
Le linee programmatiche dell'attività futura del 5° Settore possono essere ricondotte ai seguenti punti:
I ‑ Attività interna a) Continuazione dell'opera di settorizzazione, già iniziata, con dimissione dei degenti in carico. Per questo sono stati già presi contatti con la Commissione per la deospedalizzazione delle persone anziane e con le Amministrazioni Comunali che rientrano nei confini del 5° Settore. b) Ristrutturazione dell'ambiente dell'ospedale con iniziative di tipo socio‑terapico aventi lo scopo di creare all'interno un modo di vivere più aderente alla società esterna in cui il degente dovrà reinserirsi: ampliamento della biblioteca, apertura di un bar interno, miglioramento dell'atelier per le attività artistiche, svolgimento di attività, culturali e ricreative. prosecuzione dei corsi speciali per invalidi civili.
II‑ Attività esterna
a) Apertura dell’ambulatorio. Finora l'attività ambulatoriale è stata svolta in locali situati all'interno dell’ospedale.
Il nuovo ambulatorio in Via San Massimo 28 (Regina Margherita), sarà aperto e funzionante nei primi giorni dell'aprile 1973.
b) Apertura di comunità‑alloggio per i dimessi che non possono rientrare in famiglia. Potrebbero essere formate due comunità, una maschile ed una femminile, entro i confini del Settore, anche utilizzando strutture che sono già di proprietà dell'Amministrazione Provinciale.
e) Potenziamento dei quadri operativi qualificati: è già stato detto, all'inizio della presente relazione, che nel 5° Settore opera il gruppo numericamente più esiguo per il territorio più vasto e popoloso. Risulta quindi necessario, in vista soprattutto dell'apertura dell'ambulatorio, un ampliamento dei quadri nello spirito delle deliberazioni già assunte dalla Provincia in merito alla consistenza degli organici dei servizi psichiatrici di zona ed in vista di una ulteriore espansione della politica di settorizzazione dell'assistenza psichiatrica.
d) Contatti con i servizi di Assistenza Comunale e mutualistici.
e) Sensibilizzazione culturale rivolta agli abitanti del Settore riguardo ai problemi dell'assistenza psichiatrica.
f) con le istituzioni educative e le organizzazioni dei lavoratori e dei vari settori della produzione.
Conclusioni generali
Si è consapevoli della situazione attuale che consiste, da un lato, in una realtà manicomiale ben precisa, con circa 3000 ricoverati, di cui solo 1/3 di stretta competenza psichiatrica, dall'altro, nei tentativi di attuazione di modelli di assistenza psichiatrica alternativi, cioè i "settori psichiatrici" che hanno per ora condotto parziali, ma apprezzabili risultati.
Per uscire dall'impasse i membri del gruppo, ritenendo valida nei contenuti e nella forma la Convenzione stipulata tra Provincia e Opera Pia, ne auspicano una sollecita attuazione, mediante un coordinamento unitario dell'assistenza psichiatrica, che permetterebbe di superare il dualismo Provincia ‑ Opera Pia e di realizzare la settorizzazione graduale di tutta l'assistenza psichiatrica nella Provincia di Torino.
Queste realizzazioni diventerebbero un momento importante di sollecitazione, stimolo e traccia della riforma sanitaria, mentre la presentazione e discussione di programmi di difficile attuazione mascherano solo l'impotenza e l'incapacità all'azione.
Su questa base, i membri del gruppo sollecitano un confronto diretto ed uno scambio reciproco dell'esperienze realizzate da parte degli altri gruppi operanti nei settori e nel manicomio affinché scaturiscano elementi utili di valutazione e si possa reperire una linea comune di azione che permetta di sbloccare la situazione attuale ibrida ed incerta.
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