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  OGGETTO : relazione del REFERENTE TECNICO del PROGETTO HANDICAPPATI (1991)

 IL PROGETTO HANDICAPPATI

 Il P.H. inizia nel 1983 con l'apertura di comunita' affidate alle cooperative: e' considerato valido strumento per rispondere a bisogni di riabilitazione e recupero cui l'organizzazione dei reparti e delle comunita' gestite direttamente dall'USSL non riesce a dare risposta.

I 70 ospiti delle comunita' del P.H. sono stati tutti dimessi dall'O.P. e corrispondono a due reparti che sono stati chiusi: il P.H. come strumento utile per chiudere definitivamente il manicomio ha funzionato.

Fin dall'inizio l'USSL ha dato la responsabilita' del progetto ad un REFERENTE TECNICO coadiuvato da una COMMISSIONE.

Il sottoscritto e' Referente del P.H. dal 1988, negli anni precedenti era membro della Commissione. Il Referente controlla e verifica tutte le relazioni sui vari handicappati prima di trasmetterle al Coordinatore Sanitario, programma le linee di sviluppo del Progetto, favorisce studi, ricerche, seminari e convegni, mantiene i rapporti con i reparti dell'O.P. e con le USSL di eventuale insediamento delle nuove comunita', coordina il lavoro dei "medici di comunità'", coordina i lavori della Commissione, accerta e verifica la necessita' di modificare l'intervento assistenziale per alcuni handicappati, verifica ed eventualmente approva il modello educativo, il piano generale di lavoro ed i progetti riabilitativi individualizzati proposti dalle cooperative.

 Il Referente Tecnico si avvale della collaborazione di due Educatori Professionali, della segretaria della Commissione e della consulenza dei membri della Commissione medesima.

La Commissione nel suo insieme ha il compito di collaborare con le cooperative alla verifica del lavoro ed all'evoluzione dei progetti, concorda con le cooperative la revisione della retta nei casi previsti dalla convenzione, esprime un parere sui progetti delle cooperative che prevedono il trasferimento in situazioni abitative esterne, fornisce annualmente all'amministrazione una relazione sull'operato di ogni singola comunita'.

 IL METODO DI LAVORO

 Benche' la Commissione sia stata per anni priva di alcuni membri, il Referente con l'aiuto dei suoi collaboratori, della segretaria e dei medici di comunita' ha seguito i criteri seguenti.

Abbiamo rifiutato il ruolo riduttivo ed inefficace di verificatori che giungono periodicamente a eseguire controlli fiscali ed abbiamo scelto la collaborazione assidua e continuativa, entrando nelle comunita' per stabilire rapporti di reciproca conoscenza e collaborazione, partecipando insieme all'elaborazione dei progetti individuali, collaborando per i nuovi inserimenti e partecipando attivamente alla progettazione di nuove comunita' esterne.

Strumenti di VERIFICA sono quindi stati:

1) Le RELAZIONI trimestrali e/o semestrali. Ogni comunita' ha da sempre inviato al Referente le relazioni suddette, in cui e' descritta non solo la situazione di ogni singola comunita', ma soprattutto per ogni singolo ospite tutte le attivita' riabilitative svolte, le condizioni del momento, i progressi, le difficolta', i progetti.

 Ogni affermazione ivi contenuta e' stata sempre verificata e valutata, le relazioni debitamente vistate sono sempre state trasmesse al Coordinatore Sanitario che, secondo la Convenzione, le trasmette all'Amministrazione dell'USSL.

Copia delle relazioni e' inoltre conservata dal Referente che ha costituito una cartella personale in cui e' raccontata la storia ed il percorso riabilitativo di ogni singolo ospite.

Le ultime relazioni sono state inviate al Coordinatore sanitario il 19 settembre 1991, prot. N° 047796.

2) Le RIUNIONI periodiche: con i Presidenti delle cooperative; con i Responsabili e gli Educatori delle Comunita'; con i Medici delle Comunita'. Nel corso di tali incontri, che avvengono con frequenza settimanale o piu', si discute sulla vita delle comunita', sui progetti, sull'evoluzione del P.H., ci si confronta sulle carenze riscontrate, sui problemi, sulle difficolta'.

3) I MEDICI PSICHIATRI DI COMUNITA', che sono dipendenti dell'USSL 24, cui competono la definizione e gli sviluppi del progetto individuale, la terapia farmacologica, le consulenze sui problemi di ordine psichiatrico degli ospiti; il coordinamento del loro lavoro spetta al Referente; la loro presenza nelle comunita' almeno una volta alla settimana costituisce per l'USSL una valida garanzia in riferimento all'evoluzione dei progetti riabilitativi ed al conseguimento dei risultati previsti.

4) Le VISITE alle comunita' per vivere le situazioni reali in cui sono inseriti gli ospiti ed approfondire la conoscenza diretta sia degli ospiti che degli Educatori.

5) I GENITORI e/o TUTORI degli ospiti, che sono riuniti in una associazione il cui Presidente e' membro della Commissione: i genitori sono i piu' validi testimoni del processo riabilitativo che ha trasformato degli esseri etichettati nel fondo dei reparti di provenienza come irrecuperabili, in persone che stanno raggiungendo soddisfacenti livelli di autonomia. 

  LE COMUNITA'

 COOPERATIVA "IL MARGINE"

-COMUNITA' "ARTURO E CLEMENTINA", ex 21, Collegno, 8 ospiti. In questo periodo la comunita' sta verificando il progetto complessivo, avendo come obiettivo la suddivisione del gruppo-utenti e la diversa interpretazione della struttura abitativa, tenendo conto del "progetto gravi" del Centro Sociale Basaglia e dei lavori di ristrutturazione del 6 Ville a loro destinato. Il gruppo di Educatori si sta riorganizzando e pare abbia superato alcune carenze riscontrate lo scorso anno. Le attivita' svolte a favore dei singoli ospiti, soprattutto quelle esterne, sono state numerose ed hanno dato  buoni risultati sul piano progettuale, come risulta evidente dalle relazioni individuali inviate al Coordinatore Sanitario. La comunita' pare essere uscita da un lungo periodo di stasi, dovuto in gran parte alle note vicende legate alla struttura dell'ex reparto 21.

-COMUNITA' DI SAN GILLIO. Si suddivide in una comunita'-alloggio di sette persone, una microcomunita' di 4 persone, una microcomunita' di tre persone. Nel corso del 1990 sono avvenuti numerosi cambiamenti, dovuti all'apertura delle due "micro" ed al conseguente inserimento di sette nuovi ospiti, fatto che ha creato notevoli problemi sia per la riorganizzazione del gruppo-educatori che per i nuovi problemi legati alla convivenza degli ospiti medesimi. Tra le attivita' riabilitative portate avanti sia nella C.A.che nelle due micro ricordo l'acquaticita', la ginnastica dolce, il massaggio metamorfico, la psicomotricita' e la partecipazione a laboratori. Gran parte del lavoro e' stato attuato per migliorare la gestione del quotidiano, per la cura e l'igiene del corpo, la personalizzazione delle stanze e la cura degli ambienti comuni. Sempre presenti le attivita' esterne, quali uscite serali e a fine settimana. 

 COOPERATIVA "IL SOGNO DI UNA COSA".

-COMUNITA' "IL SOGNO", ex 6 Ville Regina. 8 ospiti. Continuano le attivita' di acquaticita' in piccoli gruppi, con lo scopo di rinforzare i rapporti affettivi e sociali tra gli ospiti e tra ospiti ed educatori; altre attivita' sono l'arteterapia e la psicomotricita', cui partecipano due ospiti, con discreti risultati. A marzo e' stato inserito un nuovo ospite proveniente dal reparto 4. Il 30 giugno e' deceduto l'ospite Paolo C.

Attualmente e' in fase di attuazione il progetto d'inserimento di Natale D.,  fatto estremamente importante che rappresenta un notevole successo di tutto il gruppo di operatori che hanno voluto occuparsi di una persona altrimenti ritenuta irrecuperabile.

-COMUNITA' "IL BARDO", Nichelino, 7 ospiti. E' un periodo particolarmente positivo per tutti gli ospiti della comunita', per cui e' stato possibile potenziare le attivita' esterne, tra cui la psicomotricita', l'ippoterapia , l'acquaticita'e l'arteterapia.

-MICROCOMUNITA' "ROTTA 180", via Vestigne', Torino, 4 ospiti. Continua il percorso degli ospiti verso una sempre maggiore autonomia ed emancipazione, con il raggiungimento di obiettivi impensabili quando erano ancora degenti nei reparti; tra le varie attivita' e' da segnalare un corso di simbolizzazione ed alfabetizzazione, sopratutto per due ospiti, con l'obiettivo di condurli ad eventuali inserimenti lavorativi e convivenze guidate.

 COOPERATIVA LOISIR.

-COMUNITA' A . ex rep.7 . Ville Regina. 8 ospiti.

-COMUNITA' B . ex rep.7 . Ville Regina. 8 ospiti.

La presenza di numerosi ospiti con gravi problemi di salute comporta difficolta' a gestire le attivita' riabilitative e risocializzanti in modo regolare. Attualmente e' in corso una intensa attivita' da parte del gruppo educatori per modificare profondamente l'assetto delle due comunita', in funzione dello spostamento di sei ospiti nella nuova comunita' esterna situata in Grugliasco: vedasi a questo proposito la parte di questa relazione in cui si parla dei progetti. Le comunita' A e B hanno in passato risentito di problematiche, sorte all'interno del gruppo di educatori, che attualmente paiono in fase di risoluzione, grazie alla collaborazione tra il Referente, il medico di comunita' ed i responsabili della cooperativa. La realizzazione del progettato spostamento all'esterno assume in questo periodo grande importanza e permette un profondo rinnovamento, gia' in atto, delle modalita' di lavoro delle comunita'.

-MICROCOMUNITA' . Via Andrea Doria, Torino. 3 ospiti. Continua il successo degli inserimenti lavorativi: i tre ospiti nel loro percorso verso una sempre maggiore autonomia svolgono attivita' lavorative presso una legatoria, in una cascina, in un centro diurno; all'interno della microcomunita' hanno una maggior cura dell'ambiente e della propria persona, imparano a conoscere sempre meglio l'ambiente esterno.

 COOPERATIVA IN/CONTRO

-COMUNITA' RURALE. Castagneto Po. 5 ospiti. Le comunita' di questa cooperativa sono di tipo rurale, cascine restaurate, con terreno, orti, animali. I due ospiti inseriti ultimamente si sono ben adattati, hanno gia' perso in gran parte le abitudini "manicomiali" e stanno recuperando la capacita' di interagire con gli altri ospiti e gli educatori. I due ospiti con progetto speciale continuano ad avere indubbiamente bisogno di un supporto educativo particolarmente intenso ed assiduo, mentre per l'altra ospite e' in fase di attuazione un progetto di convivenza guidata in un alloggio di sua proprieta'.

 PROGETTI

 I progetti in fase di elaborazione sono i seguenti:

- Progetti di nuove comunita':

1) COMUNITA' di Grugliasco, via Podgora, da parte della cooperativa Loisir, per sei ospiti provenienti dalle comunita' interne, per cui si rendono disponibili sei posti per handicappati provenienti dai reparti. Tempi previsti: ottobre 91.

2) Comunita' alloggio di Moncalieri, da parte della cooperativa Loisir, per altri sei posti, tempi previsti: inizio 92.

3) Comunita' rurale di Acqui Terme, gestita dalla cooperativa in/Contro: mentre si sta  definitivamente risolvendo il problema dell'autorizzazione con l'USSL di Acqui, e' necessario deliberare l'inserimento dei 4 ospiti nel Progetto Handicappati uscendo cosi' dalla precarieta' dei soggiorni di due mesi in due mesi e poter quindi procedere alla dimissione dai reparti di provenienza. E' anche possibile aumentare il numero di ospiti attuando uno o due nuovi inserimenti.

 - Progetti individuali:

Mentre si stanno raccogliendo gli elenchi degli handicappati ancora presenti nei reparti, sono in fase di elaborazione e di realizzazione numerosi progetti di inserimenti di singole persone nei posti resisi vacanti in alcune comunita', in un caso a causa del decesso di un ospite, in un altro caso per l'evoluzione di un progetto riabilitativo che prevede l'uscita di una persona dalla comunita' per il suo inserimento in un alloggio individuale; in altri casi e' possibile aumentare da 8 a 10 il numero di ospiti di alcune comunita' interne.

 EVOLUZIONI POSSIBILI

 Nel corso delle riunioni informali tra il Referente, i suoi collaboratori, le cooperative, da tempo si stanno elaborando progetti per affrontare alcuni problemi.

Mentre da una parte alcuni ospiti di comunita' stanno attuando un percorso riabilitativo che li portera' verso una maggiore autonomia in una situazione di CONVIVENZA GUIDATA, con conseguente abbattimento dei costi, d'altra parte esistono ospiti gia' in partenza considerati "gravissimi", per i quali non e' pensabile un grado di autonomia diverso da quello raggiunto in questi anni; per costoro stiamo pensando ad un progetto di CENTRO DIURNO (per gravi) che sia in grado di rispondere ai loro bisogni, al di fuori della comunita' e possibilmente al di fuori dell'area sociosanitaria di Collegno: alcuni progetti sono gia' stati presentati: e' importante trovare una risposta ai problemi di questi handicappati, per superare la precedente soluzione, in un primo momento necessaria, che li considerava bisognosi di "progetto speciale" con conseguente aumento dei costi; tantopiu' e' necessario dare una risposta ai bisogni dei "gravi e gravissimi" se si ritiene opportuno inserire nel Progetto Handicappati coloro che sono ancora ricoverati nei reparti.

 VALUTAZIONI

 Ritengo che le comunita' del P.H. abbiano dato una risposta molto valida ai bisogni delle persone gia' ricoverate nei reparti dell'Ospedale Psichiatrico: complessivamente il progetto Handicappati sta seguendo 70 persone, tutte a suo tempo considerate casi gravissimi e senza speranza, destinate allora a vegetare nei vecchi reparti di manicomio per tutta la loro misera esistenza: oggi in molti casi è difficile distinguere di primo acchito l'ospite e l'educatore, tanto son stati rapidi ed evidenti i progressi sul piano riabilitativo e risocializzante.

Anche i casi evidentemente più gravi si sono tolti di dosso il peso di decenni di istituzionalizzazione ed ora soffrono solo più per il loro reale handicap su cui si può ancora lavorare.

L'attiva svolta all'esterno è stata molto positiva, sono stati costituiti e sviluppati adeguati rapporti sociali tra comunità e tessuto cittadino, è stato intensificato il lavoro sul piano individuale per consentire reali miglioramenti psicologici e comportamentali degli ospiti; la qualità della loro vita è notevolmente migliorata a causa di una maggiore e migliore vicinanza tra operatore ed utente e soprattutto perchè l'ambiente extramanicomiale ha esercitato uno stimolo per migliorare i comportamenti che erano legati alla vita istituzionale.

Nelle quattro comunità ancora inserite nei padiglioni dell'ospedale si riscontrano problemi e difficoltà dovute al peso che le prassi istituzionali esercitano tuttora. E' stato osservato che il reale e concreto miglioramento che gli utenti attuano nel passaggio dal reparto alla comunità handicappati ha un limite non superabile finchè la comunità rimane "dentro le mura"; non appena la comunità o i singoli ospiti sono trasferiti sul territorio, attuano un nuovo e notevole passo avanti sulla strada della loro riabilitazione.

Di fronte a questo fermento di progettualita', che aumenterebbe gli ospiti del P.H. di almeno 20 unita', con relativo aumento di spesa e conseguente sfoltimento dei reparti, ritengo necessario avere dall'Amministrazione una chiara risposta al seguente quesito: e' disposta l'USSL 24 ad ampliare in tal senso il Progetto e la spesa relativa?

In caso di risposta affermativa avrebbe un senso continuare a progettare.

Altrimenti sarebbe piu' utile riunire le parti in causa e decidere di rivedere le convenzioni, senza piu' perdere tempo ad elaborare progetti destinati a naufragare, con grave danno per gli handicappati coinvolti.

 CONCLUSIONE

 Sulla base di quanto considerato si ritiene che il Progetto Handicappati costituisca una iniziativa ad alto livello qualitativo sia per quanto concerne il tipo di assistenza fornita all'interno delle singole comunità, che hanno saputo attuare programmi di formazione professionale e di supervisione molto validi, sia per il rapporto costi-benefici che è ritenuto più che soddisfacente

Si ritiene pertanto che il Progetto medesimo non solo debba continuare il suo ruolo insostituibile nel più ampio discorso del superamento dell'ospedale psichiatrico, ma possa anche essere ampliato e potenziato.

 Collegno, dicembre 1991

Il referente tecnico del Progetto Handicappati    Dottor Giorgio Tribbioli

            

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