storia della Biblioteca Medica

INDICE

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Rassegna stampa

articolo 1 - "Rivoli 15", 23 marzo 1990
articolo 2 - "Stampa Sera", 30 marzo 1990
articolo 3 - "La Stampa", 31 marzo 1990
articolo 4 - "Collegno- Grugliasco", 19 aprile 1990
articolo 5 - "La Repubblica", 11 dicembre 1996

 

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Documenti

1829 - Analisi del saggio Psichiatrico del dottor Hildenbrand
1829 - saggio sul Regio Manicomio del Dottor Trompeo
1832 - abbonamento al giornale della Societe' de Phrenologie
1832 - opera del Dottor Cipriano Bertolini
1833 - trattato di Farmacia del Dottor Antonio Giordano
1833 - Opere di S.Gioanni Crisostomo in tredici volumi
1837 - acquisto per la Biblioteca dello Stabilimento
1839 - Biblioteca dello Spedale, suo inventario
 1840 - dono di libri di Bonacossa
1854 - Gabinetto interno di lettura aperto ai Ricoverati
1880 - regolamento per la Biblioteca Medica
1881 - dono di libri di Enrico Morselli
1885 - dono di libri di Camillo Golgi
1887 - pubblicazione di un "Giornale del Manicomio"

 

STORIA DELLA BIBLIOTECA MEDICA

La "Biblioteca Medica" del "Regio Manicomio" è costituita dall'antica biblioteca che contiene circa 6.000 volumi raccolti nel corso di più di due secoli di vita dell'ex Ospedale Psichiatrico.Recentemente è stata arricchita da una cospicua donazione da parte della vedova del dottor Carlo Ferraris. Unendo a questi anche altri volumi di più recente acquisto nonchè i circa 5.000 volumi della "Biblioteca dei ricoverati", anche essa antica, fondata nella metà dell'800, abbiamo circa 14.000 volumi.  La "scoperta" del patrimonio bibliografico dell'ex O.P. risale al 1990, quando ebbe luogo il primo di numerosi sopraluoghi da parte dei funzionari dell'assessorato ai Beni Culturali della Regione Piemonte; da allora gli incontri e la collaborazione si intensificarono, sviluppando anche una progettualità comune in merito all'informatizzazione dei cataloghi ed alla migliore conservazione e valorizzazione di questo patrimonio ed alla sua futura collocazione in locali più idonei.

1829

Consultando gli archivi del Regio Manicomio, per la prima volta si parla di un libro, scritto dal primo medico interno dell'Ospedale, assunto con regolare concorso nel 1828:

"Analisi del saggio Psichiatrico del dottor Hildenbrand: il signor Dottore Trompeo medico di questo R.Manicomio ha presentato un lavoro da esso compitato concernente l'analisi del Saggio Psichiatrico del Professore Hildenbrand mandato all'Amministrazione dalla Regia Segreteria di Stato per gli affari interni. La Regia Amministrazione ha inteso con piacere la lettura di detto pregiato lavoro e, mentre ne ha commendato e ringraziato l'autore, ha determinato di trasmetterne copia accompagnata da lettera del Signor Cavaliere Presidente Regio Ispettore al Signor Reggente la Regia Segreteria di Stato".

Un altro saggio dello stesso medico, sul R.Manicomio, stampato a spese dell'Amministrazione:

"Il Signor Dottore Trompeo ha offerto alla Regia Direzione il saggio sul Regio Manicomio da lui fatto stampare ed intitolato alla stessa Regia Direzione. La Regia Amministrazione, mentre encomia l'egregioAutore dell'opuscolo sudetto, ne ha gradito la dedica, gliene porge i suoi ringraziamenti ed ha determinato che la spesa della stampa, trattandosi d'Opera utile allo Spedale, sia dal medesimo supportata"

1832

La biblioteca si amplia con l'abbonamento al giornale della "Societe' de Phrenologie", di cui ancora si conservano alcune annate :

"Si e' riferito essere utile e conveniente al R.Spedale l'abbonamento al giornale della Societe' de Phrenologie. La Regia Amministrazione in vista dell'utilita' che puo' ridondare da questo giornale per la cura dei ricoverati, ha determinato di devenire al relativo abbonamento rillevante ad annue L.12, incaricando per cio' il suo Segretaro, con che questo giornale, come pure qualunque altro libro che fosse  acquistato per l'uso dell'ospedale, debba rimanere presso il medico primario dal quale dovranno essere rappresentati".

Per la prima volta si parla dell'acquisto di altri libri e viene individuato il responsabile della biblioteca. Il  successore del Trompeo, il Dottor Cipriano Bertolini, autore di numerose opere non conservate in questa biblioteca, inizia la compilazione di prospetti statistico-psichiatrici che continueranno ad essere compilati fin quasi ai giorni nostri; tenta anche una classificazione dei ricoverati nel R.Manicomio secondo i concetti di Esquirol allora vigenti in Francia:

 "Sul rapporto dell'offerta fatta alla Regia Amministrazione dal Signor Dottore Bertolini Medico Primario dello Spedale del suo prospetto Statistico Clinico Psichiatrico con classificazione di Ricoverati del Regio Manicomio stampato dal Ghiringhello, la Regia Amministrazione ha gradito l'offerta del Libro che assicura al suo Autore un nuovo titolo alla pubblica benemerenza, e per contrassegnare al medesmo la sua soddisfazione per questo pregiato lavoro indirizzato al sollievo dell'umanita' e che contribuisce ad un tempo all'illustrazione del Pio Istituto, ha determinato di prendere Nø Cento Copie di dett'Opera a Lire tre caduna".

Le cento copie saranno distribuite ai membri della Direzione, ai piu' importanti impiegati "del Piemonte e del contado di Nizza", ai benefattori piu' insigni; otto copie sono rimaste nella segreteria dell'ospedale, ma di esse non c'e' piu' traccia.

1833

Il farmacista dell'ospedale ha scritto un trattato di farmacia e ne fa omaggio all'Amministrazione:

"Dal Signor Antonio Giordano Farmacista dell'Ospedale si e' rassegnato all'Amministrazione il trattato di Farmacia da lui dato in luce; la Regia Direzione ha incaricato il Sig.suo Segretaro di manifestare al Sig. Giordano il di lei gradimento pel fattole dono, mandando ad un tempo consegnarsi detto libro al Sig. Medico Primario per giovarsene all'occorrenza".

Di questo volume si  e' conservata una copia del 1844, stampata in Torino dalla tipografia Zecchi e Bona. La preoccupazione per trovare i fondi per la costruzione del nuovo ospedale di via Giulio traspare dal destino dei libri: l'opera del dottor Bertolini sul Regio Manicomio deve in qualche modo essere smerciata per averne un utile:

 "La Regia Direzione, in considerazione dell'utilita' che si debbe necessariamente ricavare dallo spaccio dell'Opera pubblicata nell'anno scorso dal Sig.Dottore primario Bertolini, che maestrevolmente ebbe a trattare le cure fattesi nell'Ospedale a favore dei ricoverati, e riflettendo che non se ne e' finora fatto smercio considerevole, ha ordinato che si abbia  a spedire il mandato di L.200 a favore del Sig. Stampatore e Libraio Baricco, a condizione che il medesimo rimetta al predetto Sig.Medico Primario tutti i volumi dell'Opera predetta affinche' ne dia questi pubblico spaccio"

Quindi il Primario ottiene l'incarico di vendere libri a favore dell'Istituzione in cui opera. Non tutti i libri ricevuti in dono entrano a far parte della biblioteca, ma alcuni sono utilizzati per ricavare utili da impiegarsi per la costruzione del nuovo ospedale,con il sistema allora molto frequente delle lotterie:

"Quindi si e' data notizia del dono fatto da... un ignoto Benefattore delle Opere di S.Gioanni Crisostomo in tredici volumi in folio......Avvisando la Regia Direzione ai mezzi pei quali si possa trarre miglior partito dell'Opera donata, ha deliberato di addottare il mezzo della Lotteria privata".

1837

Il R.Manicomio si e' trasferito nel nuovo Ospedale in via Giulio, il nuovo Regolamento e' approvato a maggio dal Re Carlo Alberto, a novembre si decide l'acquisto di opere classiche sulle malattie mentali e per la prima volta si parla di "Biblioteca dello Stabilimento"

 "Per parte del Sig.Condirettore Cav.Martini si presento' una nota di varie opere classiche interessanti le malattie mentali di cui propose doversi fare l'acquisto per la Biblioteca dello Stabilimento per il totale prezzo di L.76,90. La Regia Direzione considerando l'utilita' di fare il proposto acquisto, e che la spesa non sarebbe eccessiva, ha annuito alla detta provvista, pregando lo stesso proponente di volersi assumere l'incarico di mandarla ad effetto".

1838

Il dottor Bonacossa visita i principali manicomi d'europa, prendendo contatti diretti con scienziati e psichiatri di ogni parte d'Europa ed assume la Direzione Tecnica del nuovo Manicomio.

1839

La Direzione si preoccupa di una non ben definita "machina elettrica" e decide di darla in consegna al dottor Bonacossa, prende atto che nella cassetta costituente l'apparato chirurgico proprio dello Spedale" mancano vari pezzi e decide di riacquistarli, delibera norme per la Biblioteca e la sua conservazione:

 "Biblioteca dello Spedale, suo inventario: osservo' lo stesso Signor Riferente (il Cavaliere Portula, Direttore d'Ispezione) esistere vari libri costituenti l'incremento della Biblioteca, di cui non consta che siasi fatto sinora il debito inventario, ne' appositamente disposto per la sua conservazione e chiede deliberarsi....In ordine ai libri costituenti la Biblioteca dell'Opera.

Si manda al Segretario di farne la descrizione, anche per doppio originale, di cui l'uno sara' consegnato al Signor Medico Primario, e l'altro rimarra' presso la Segreteria, e per provvedere ...alla conservazione dei libri suddetti, la Regia Direzione ha determinato che debbano essere collocati in uno degli Armadi esistenti nella Sala del Consiglio, la di cui chiave sara' consegnata e ritenuta dallo stesso Signor Medico Primario".

Questa deliberazione costituisce l'atto di nascita della Biblioteca. Negli anni successivi, malgrado l'ultimazione del nuovo Ospedale, continua l'assillante questione dell'affollamento e l'Amministrazione presenta alla Segreteria di Stato una relazione per ottenere  i mezzi necessari all'ampliazione. Viene assunto, sotto la direzione del Bonacossa, Michelangelo Porporati, che sara' il primo Medico Primario dell'Ospedale di Collegno. Nel 1845 il Re Carlo Alberto compie una seconda visita al Manicomio, esprimendo il suo gradimento "per il lodevole modo con cui era tenuto il pio Stabilimento". Nel 1848 la Direzione del R.Manicomio di Torino, per la prima volta in Italia, chiede che venga istituita una cattedra per l'insegnamento della psichiatria, che nel 1850 viene affidata al dottor Bonacossa, che la tenne fino alla morte, nel 1878. Nel 1851 si propone la costruzione di un nuovo ospedale, poiche' il numero dei ricoverati in pochi anni aveva superato i 500, mentre la capacita' dei locali era di soli 400 ed in un'ampia relazione si sostiene che il locale piu' idoneo potrebbe essere quello della Certosa di Collegno. Nel 1853 il Governo, preoccupato per una nuova epidemia di colera, decide di far occupare la Certosa per gravi motivi di salute pubblica e, appena effettuato il trasloco da Torino di parte delle donne, viene affidato al Medico Primario dott.Bonacossa l'incarico di presentare un completo progetto per "l'erezione di un Manicomio che onori il paese". Nel 1854 il colera provoca numerose vittime sia nell'ospedale di citta' che nella succursale di Collegno. Nel 1856 viene stipulato l'atto notarile di cessione: la Certosa di Collegno, con tutti i suoi terreni annessi, entra a far parte del patrimonio dell'Ente. Fu poi incaricato l'ing.Ferrante di elaborare un progetto che permettesse di usufruire dei fabbricati gia' esistenti e contemporaneamente di costruire nuovi edifici man mano che ce ne fosse la necessita' e si possedessero i fondi.

1854

Per la prima volta si trovano notizie sulla "Biblioteca dei Ricoverati", giunta fino a noi ed attualmente in fase di riordino:

"Dippiù lo stesso Direttore si fa a chiedere alla Direzione, che le piaccia di prescrivere l'acquisto pel Gabinetto interno di lettura aperto ai Ricoverati tranquilli un qualche periodico dilettevole ed ameno, come parebbe "L'Illustration", che si stampa a Parigi, soggiungendo che ciò non è solo nel desiderio dei Ricoverati, ma è anzi cosa già ammessa in massima dalla Direzione, la quale stanziò in bilancio un apposito fondo di £ 200 .."

1868

Un certo signor Ernesto Vacchetta e' stato incaricato da un amico di vendere una certa quantita' di libri e di versare il ricavato in beneficenza all'Ospedale; non essendo riuscito a venderli, chiede alla Direzione di accettare i libri medesimi.  La Direzione accetta e decide di inserirli nella "Biblioteca dei Ricoverati":

"prega il sig. Direttore  di Ispezione di accettare in natura i Libri, di cui nell'Elenco, e farli riporre e custodire in luogo sicuro, colla riserva di prescegliere quelli che possono utilmente destinarsi alla gia' aperta piccola Biblioteca per i ricoverati".

1878

Veniamo inoltre a sapere che alcuni ricoverati collaboravano per la gestione della Biblioteca:

"L'attuale incaricato della direzione della biblioteca, il ricoverato Remigio Cattaneo, essendo impossibilitato ad attendere a tale ufficio per motivi di salute; sopra proposta del Medico Primario la Direzione delibera che sia l'incarico in parola affidato al ricoverato Tommaso Filippa, il quale in corrispettivo avra' il trattamento stabilito pei Pensionari, di Lire 600, secondo l'uso".

Il ricoverato Filippa non riceveva la somma suddetta ogni mese, ma  riceveva il trattamento da ricoverato pagante, che valeva quella cifra. L'anno successivo comunque otterra' quello che oggi chiameremmo un "assegno terapeutico".

1879

Viene deliberato un "Assegno al bibliotecario" :

"Al ricoverato incaricato della tenuta della biblioteca sia d'ora in avanti corrisposto, al Filippa che assunse questo servizio, la somma di Lire tre mensili".

Il Filippa, anche se ricoverato, sa curare i propri interessi, poiche' rivolge, appena ottenuto l'assegno, una istanza perche' gli sia corrisposto dal giorno della sua assunzione:

 "viste le istanze del Filippa, incaricato della sorveglianza della biblioteca, la Direzione delibera di assecondarle e che  il Ricoverato Filippa, avente il trattamento stabilito colla deliberazione 23 dicembre 1878 e la retribuzione di L.3 mensili, come da deliberazione 7 aprile scorso, debba percepire queste dal giorno in cui assunse il servizio".

Il  Condirettore Cav. Perotti in un'ampia relazione, qui ampiamente riportata, propone l'istituzione di un laboratorio di psichiatria dotato di una biblioteca:

"...Ma se le buone assistenze, il vitto succulento e sopratutto il lavoro sono necessari per curare la pazzia, non bastano a guarirla; e d'altra parte e' troppo vero che la scienza non conta finora migliori rimedi. Una cura rigorosamente razionale delle alienazioni mentali non si trovera' forse mai, ma se e' possibile, non puo' venirci che dai laboratori di anatomia patologica... I laboratori di psichiatria sono dunque una necessita' e non possono stabilirsi altrove che nei manicomi... Il laboratorio dovra' avere il suo complemento in una biblioteca pubblica, in cui sieno giudiziosamente raccolte le migliori opere sull'anatomia normale, sulla fisiologia, sull'anatomia patologica e sulle malattie del sistema nervoso, coll'aggiunta di qualche pregiato lavoro sulla psicologia e sull'antropologia...".

Il 2 agosto la Commissione incaricata di scegliere dei locali idonei per il laboratorio e la biblioteca relaziona in merito alle scelte attuate ed il 21 dello stesso mese la Direzione decide di utilizzare per questo scopo l'alloggio del Medico Primario, che dovra' traslocare in altro alloggio interno. Giungono doni di libri per la nuova biblioteca:

"Vengono presentati due elenchi di libri di cui il Condirettore Cav. Perotti e il Cav. Giacomini fanno omaggio al Manicomio per la sua nuova biblioteca. La Direzione accetta il dono con riconoscenza ed esprime agli illustri donatori i piu' sentiti ringraziamenti"

Nello stesso mese

"La Direzione nomina ad assistente alla biblioteca, con stipendio di L.35 mensili, oltre vitto e alloggio nello Stabilimento, Felice Rebuffo, che incarica altresi' di prestare servizio alla farmacia"

Giungono altri doni:

"Il Dottore Perotti da' partecipazione che il Prof. Colomiatti e i Dottori Porporati e Lombard fecero omaggio di vari loro lavori i quali arricchiranno ognor piu' la biblioteca".

La biblioteca assume sempre piu' importanza per cui e' necessario stabilire delle norme per il suo utilizzo: "La Direzione prega il Condirettore Cav. Perotti di assumere l'ufficio della sua direzione coll'opera dell'assistente che sara' sotto la sua dipendenza e secondo quelle norme regolamentari che vorra' in prossima seduta sottoporre all'approvazione della Direzione".

1880

Viene approvato il primo regolamento per la Biblioteca Medica, proposto dal Cav. Perotti:

"Art.1 - La libreria e' essenzialmente psichiatrica e provvede allo studente come allo scienziato.

Art.2 - E' stabilita una dotazione annua per l'acquisto delle opere e dei giornali piu' pregevoli, che si pubblicheranno nelle lingue maggiormente conosciute nel nostro paese."

Gli articoli sono 11, e' previsto un Direttore ed un Assistente, di cui vengono fissati i compiti con precisione; vengono stabiliti un orario e norme per il prestito; sono indicati i cataloghi ed i registri che debbono essere predisposti. Nel corso del medesimo anno vengono approvate varie spese "per il gabinetto di psichiatria e per la biblioteca", si decide di dare una gratificazione di "Lire Cinquanta all'assistente alla biblioteca e addetto alla farmacia Rebuffo", viene stipulato l'abbonamento "al nuovo periodico 'Archivio di Psichiatria e Antropologia Criminale' , il cui prezzo d'abbonamento e' di Lire 16 annue". Questa rivista, diretta dal Lombroso, e' tuttora conservata in biblioteca; la collezione delle varie annate, iniziata nel 1880, prosegue ininterrottamente fino al 1908.

1881

La Direzione continua ad abbonarsi a periodici nazionali ed esteri. In questo periodo e' Medico Primario Enrico Morselli, che offre alla Biblioteca vari periodici di sua proprieta' e propone che venga costruito un apposito scaffale per conservare queste varie pubblicazioni; la proposta e' accettata. In altra occasione il Morselli offre altre sue pubblicazioni; solo due pubblicazioni sono giunte fino a noi. In questa data si inizia a discutere su una proposta molto importante: la fondazione di un "Gazzettino del Manicomio":

"Vista una nota del Medico Primario (Morselli) relativa alla fondazione di una Gazzetta del R.Manicomio, la Direzione incarica i Condirettori ...di fare gli studi preliminari".

Non e' facile la decisione di pubblicare una rivista del Regio Manicomio: dopo aver sentita la relazione dei Condirettori, la Direzione si esprime con 7 voti favorevoli e 7 contrari, per cui si rinvia ad altra seduta, che avviene il 18 aprile: finalmente

"la Direzione delibera con voti 8 contro 7 di pubblicare il giornale suddetto secondo le modalita'di apposito regolamento che verra' allestito dalla Commissione precedentemente nominata".

Il Morselli continua ad offrire alla Biblioteca altri libri, scritti da lui e dal dottor Gabriele Buccola, che non ci sono giunti: conserviamo del Buccola un volume di psicologia sperimentale, pubblicato nel 1883, di argomento analogo a quelli descritti nell'elenco. Il Condirettore Cav. Porporati

"presenta le storie cliniche di vari ricoverati tuttora esistenti nel Manicomio, da egli compilate mentre rivestiva la qualita' di Medico Primario; la Direzione tenendo preziosissimi i documenti che vengono esibiti ne ordina la riunione in un volume corredato di indice e il successivo deposito in biblioteca per la opportuna conservazione".

Purtroppo non s'e' conservato, anche se apprendiamo che venne distribuito a tutti i membri della Direzione che ne decise l'acquisto di 30 copie al prezzo di lire 2,50, per "assicurare al  Manicomio il possesso di un certo numero di copie", essendo "utile a chi si dedica allo studio della scienza psichiatrica". Il Morselli offre la sua introduzione alle "Lezioni di Psicologia Patologica e Clinica Psichiatrica, mentre la Direzione acquista altri volumi, in tutto otto opere per il prezzo complessivo di Lire 110,25 di Charcot, Ball, Frey, Kraft-Ebing e altri autori, tutte ancora conservate in Biblioteca.

1882

Mentre si concede al Rebuffo Felice, assistente alla biblioteca ed alla farmacia, una gratificazione di Lire 75 per i servizi prestati, le proposte d'acquisto di libri per la biblioteca, sempre accettate, si susseguono e diventano una prassi ordinaria. Il 26 aprile "Vista l'offerta della Societa' dei Telefoni Bell per l'apposizione del telefono per servizio del Manicomio, mediante l'annualita' di Lire 100, la Direzione accetta l'offerta"   Nello stesso giorno insorge il problema di riuscire a pagare libri e riviste al libraio Loescher, che ha presentato una fattura di importo superiore a quanto in precedenza deliberato, poiche' alcuni abbonamenti non erano stati disdetti in tempo.  Questo contrattempo, risolto con la rinuncia all'acquisto di altre opere, porta ad una regolamentazione piu' precisa per questo tipo di acquisti. Contrattempi in biblioteca dovevano essercene molti, poiche' il Morselli invia una lettera sulle difficolta' incontrate nel dirigerla:

"Le difficolta' da me avanzate riguardano semplicemente la responsabilita' materiale dei libri presi in lettura.... Perche il direttore della Biblioteca fosse tenuto responsabile dei libri presi in lettura e talora asportati, converrebbe che egli non se ne assentasse mai in alcuna ora del giorno... L'addetto alla biblioteca da circa 15 mesi venne definitivamente destinato a funzioni piu' umili e grossolane nella Farmacia (sappiamo ora quale fu il destino di Felice Rebuffo)...non posso accettare la responsabilita' materiale dei libri e giornali che durante la mia assenza ed a mia insaputa venissero presi in lettura, a meno che non mi si desse il diritto di apportare con me le chiavi degli scaffali".

Il Morselli comunque e' riconfermato direttore della biblioteca, dopo aver avuto rassicurazioni sulla sua non responsabilita' in caso di "asportazioni" di libri o riviste. Enrico Morselli nel periodo in cui e' stato nel R.Manicomio ha contribuito notevolmente al potenziamento ed all'ampliamento della biblioteca, che era frequentata sopratutto dai medici interni; gli studenti, medici e docenti universitari potevano accedervi con "permessi individuali di frequentazione".

1883

In seguito ai successivi ampliamenti dell'Ospedale di Collegno, si ritiene necessario e utile che

"anche il personale sanitario di Collegno possa fruire dei giornali scientifici a cui il Manicomio e' abbonato. La Direzione determina che per il nuovo anno  gli abbuonamenti ai giornali saranno presi alcuni per Torino e altri per Collegno, con scambio fra una Casa e l'altra, essendo poi in fin d'anno tutti concentrati nella Casa di Torino per la loro conservazione".

Sempre su proposta di Morselli continuano ad essere stipulati abbonamenti a numerose riviste in lingua italiana, francese, tedesca ed inglese.

1885

Uno scienziato illustre, Camillo Golgi, offre una sua opera alla biblioteca:

 "Il Prof. Golgi avendo inviato alla biblioteca del Manicomio il suo lavoro sulla fine anatomia degli organi centrali del sistema nervoso, la Direzione rivolge all'illustre scienziato l'espressione del suo gradimento"

. Anche quest'opera non si e' conservata, malgrado le precauzioni del Morselli.

1886

Continuano ad essere proposti elenchi di libri e riviste da acquistare; viene stabilito un nuovo regolamento per la biblioteca, con norme piu' razionali e precise, con lo scopo evidente di avere un catalogo preciso ed evitare la perdita delle opere acquistate.

1887

La pubblicazione di un "Giornale del Manicomio" era stata proposta la prima volta nel 1880 da parte di Enrico Morselli, che ormai sta per trasferirsi , chiamato dall'Universita' di Genova. Il progetto va avanti, poiche' il 6 luglio

"La Direzione delibera definitivamente la pubblicazione del giornale ed incarica la Commissione Sanitaria di porsi d'accordo coi Signori Medici onde provvedere a tutte le modalita' tecniche e amministrative, facendo le opportune proposte".

Da pochi anni inizia la sua lunga attivita' il dottor Antonio Marro, prima come Medico Capo Divisione, poi Primario e Direttore delle due Case, di Torino e di Collegno. Dobbiamo a lui la nascita di questa rivista:

"La Direzione, udita lettura della relazione del Dottore Marro sulla stampa del giornale di questo Manicomio, dopo matura discussione delibera di accordare in via di esperimento per tempo indeterminato la stampa di detto giornale alla tipografia Solaro per L.34 comprese le correzioni d'autore"

Il dottor Marro in un'ampia relazione propone che il primo numero della rivista sia inviato a vari altri giornali e a quante persone possano essere interessate ad abbonarsi, per cui ritiene necessaria una tiratura di almeno 200 copie. Afferma che tutti i medici hanno presentato articoli e desiderano vederli pubblicati ed egli stesso annuncia la pubblicazione della sua prima lezione al corso di Clinica Psichiatrica ed una sua comunicazione fatta al Congresso di Pavia sull'alimentazione  del ricoverato povero. Sollecita inoltre la Direzione ad affidargli la direzione scientifica del giornale, che ottiene nel mese di dicembre.

1888

Appare finalmente il titolo definitivo del giornale.   La Direzione

"autorizza il pagamento di L.455,40 alla tipografia Solaro per la stampa del primo fascicolo del Giornale del Manicomio autorizza la stampa di due moduli per gli abbonamenti e spedizione del giornale "Annali di Freniatria e Scienze affini del Manicomio di Torino"

E' deceduto il dottor Porporati:

"Avuto notizia che il Dottore Porporati incarico' la sua vedova di donare la propria biblioteca scientifica al Manicomio, la Direzione incarica il Presidente di esprimere alla vedova e famiglia del compianto Collega i sensi di gratitudine di essa, e determina che nella Biblioteca sia stabilita una targa portante i nomi di coloro che con atti di donazione se ne resero benemeriti".

1893

Continuano acquisti di libri e riviste, viene redatto ed approvato un nuovo regolamento:

 "Alla Biblioteca e' assegnata una dotazione per la rilegatura e manutenzione dei libri e per l'acquisto di libri nuovi riguardanti la Psichiatria e scienze affini.....Il Medico Primario avra' la responsabilita' della custodia della biblioteca e ne curera' la conservazione.

Egli curera', usando ove creda dei medici assistenti, sia tenuto in doppio esemplare un esatto inventario dei libri e periodici...Sui libri di nuovo acquisto verra' stampato il bollo dello Stabilimento"

 Seguono norme precise sul prestito dei libri e la loro restituzione. La Biblioteca Medica resta nell'Ospedale di Via Giulio in Torino superando indenne le vicende dell'Italia fino al 1973, anno in cui venne trasportata a Collegno, dove rimane quasi dimenticata fino al 1986.

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