Prefazione

introduzione   il Regio Manicomio   Informazioni

 

Cari ed Egregi Colleghi del Consiglio di Amministrazione,

In questo 1928, che pulsa negli animi tanto sentimento e fervore di italianità, perché vibra esultante nel cuore della Nazione la gioia imperitura e gagliarda della Vittoria della Grande Guerra, che ha dato alla Patria amata i suoi giusti e saldi confini - Vittoria di cui in questo anno se ne solennizza il decennio - si compie nel giugno il secondo Centenario del R. Manicomio di Torino, stato eretto con le RR. Patenti del 22 giugno 1728.

Torino "la Sabauda" con lo slancio patriottico dei Capi e del Popolo festeggia degnamente nell'anno che corre, il quarto Centenario di Emanuele Filiberto di Savoia, il saldo pioniere della Sua eroica ed amata Casa, che, con la fedeltà dei grandi e l'atavico valore dei forti, ha, nel corso di quattro secoli, formata l'Italia una, sicura, indipendente.

Torino " la Industriale " chiama in questi memorabili giorni a raccolta gli amati Fratelli suoi, gli amici, della bella Patria nostra, per la magnifica Esposizione dove rifulge l'arte, l'ingegno, la coltura, lo studio pratico ed innovatore, l'impulso alle grandi imprese giovevoli e benefiche alla umanità; e che tutti concordi segnano il passo cosi poderosamente avanzato nei costanti progressi della civiltà.

Sotto auspici cosa lieti e patriottici, cade la fausta celebrazione del Bicentenario del nostro R. Manicomio che, sorto nel 1728 con N. 13 "pazzerelli" raccolti nella modestissima Casa Battiani nei pressi della Consolata, conta ora nel 1928 circa 3400 ricoverati; ospitati nelle tre grandi Case manicomiali di Torino, di Collegno e del Ricovero Provinciale; ed alle cui diligenti cure ed appropriato sostentamento, dal 1921, provvede con costante intento di saggia economia la nostra Amministrazione, la quale sa che le sue incessanti attenzioni sono dirette verso sventurati ai quali difetta la cosa più bella che Dio abbia dato all'uomo: la mente !

Pensai non fosse indegna manifestazione della solennità per il Bicentenario del nostro Manicomio, la documentazione puramente sintetica del lungo costante cammino percorso, dal 1728 al 1928, a vantaggio dei ricoverati, da questa Opera Pia; e benché il Comm. Giuseppe Tallone avesse dato alle stampe nel 1884 un'opera encomiabilissima sul R. Manicomio di Torino; cui fecero seguito: nel 1893 la pregevole pubblicazione " Le condizioni passate e presenti del R. Manicomio " dell'indimenticabile Comm. Prof. Antonio Marro, valente Direttore Sanitario delle nostre Case; e nel 1911, il Comm. Paolo Cerutti, nostro diligente Direttore Amministrativo, con la pratica e chiara sua opera " Cenni sul R. Manicomio di Torino " ; pure ebbi il convincimento che dati informativi storici, pratici, tecnici, potessero interessare Voi, cari miei Colleghi, che tanto amore dimostrate per l'Ente nostro.

Il mio modesto intento ebbe la fortuna di venire con slancio accolto dalle individualità più competenti, pratiche, studiose, che la nostra Amministrazione abbia il vantaggio di avere: cioè i Direttori Sanitari Commendatori Rivano e Tirelli, il Direttore Amministrativo Cerutti, il Capo della Segreteria Cav. Avvocato Rino Falconio.

Ognuno di essi, e dove la competenza propria era più profonda, con studio, zelo, diligenza, pazienza ammirevoli, compilò la parte che lo riguardava, in modo che l'opera semplice, ma esatta e documentata, che ho l'onore ed il piacere di presentare e dedicare a Voi, miei Colleghi carissimi del Consiglio di Amministrazione, risponde alla vita storica, scientifica e pratica che pulsa da duecento anni, con così tangibili, eccellenti risultati, a vantaggio del nostro Manicomio !

"Dovere e Lavoro" il motto sicuro, la guida immutabile del nostro pensiero, della nostra azione! Sacre parole per sempre scolpite nel fondo dell'animo di tutti noi!.

Dopo la trionfale "Marcia su Roma" che la Nazione concorde ha sentito e voluta. perché essa ha dato l'ordine. la sicurezza, la disciplina, la fiducia all'interno; il rispetto, la stima della nostra Italia all'estero; stretta fidente nel suo forte ed amato Duce, la Patria cammina salda e lavoratrice alla testa delle Nazioni.

Erompa oggi solenne il fatidico grido che scoppiava unanime dai cuori dei nostri Avi nel giugno 1728:

" VIVA SAVOIA ! VIVA IL RE !"

Il Presidente

LIONELLO CHIAPIRONE

Torino, giugno 1928 - Anno VI.