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 Il termine "manicomio" è stato sovente, demonizzato e condannato, così come la vecchia classificazione che elencava gli "idioti, imbecilli, furiosi" e via dicendo. Così anche le modalità assistenziali in uso nelle varie epoche storiche sono state talvolta viste come inutili o dannose,  per cui, facendo di ogni erba un fascio, l'unica via d'uscita  potrebbe essere considerata da alcuni il mandare al rogo il nostro passato e recidere le nostre radici. Non sempre tale operazione porta buoni frutti, perché ci priva di una parte di noi che, in quanto adulti, possiamo e dobbiamo recuperare in chi ci ha preceduto ciò che noi siamo. Per fortuna si sono salvati dall'oblìo e dalla distruzione i libri ed i registri d'archivio del "Regio Manicomio", così che noi ora possiamo ritrovare la nostra memoria e renderci conto che nulla di veramente nuovo si trova sotto il sole e che le grandi novità del nostro momento storico, quali biblioteche per i ricoverati, centri sociali, attività riabilitative e risocializzanti, comunità terapeutiche, trovano la loro origine in una miriade di esperienze portate avanti dalla fine del Settecento in poi. Naturalmente nei secoli passati si ritrovano anche soprusi, violenze, angherie e sadismo ai danni dei malati di mente: ma chi può affermare che oggi tutto ciò non esiste più ?

Il  libro "Il Regio Manicomio di Torino nel suo secondo centenario, 22-VI-1728 / 22-VI-1928" , stampato dallo Stabilimento Tipografico L.Rattero di Torino nel 1928, è diviso in tre parti:

"Cenni storici sul Regio Manicomio di Torino", scritto da RINO FALCONIO, Capo della Segreteria.

"Cenni storici sull'origine e sullo sviluppo tecnico-scientifico del Regio Manicomio di Torino", scritto da VITIGE TIRELLI, Direttore Sanitario.

"I Servizi Amministrativo-Economici e le lavorazioni industriali e dei ricoverati nelle tre case del Regio Manicomio", scritto da PAOLO CERUTTI, Direttore Amministrativo.

Si tratta ovviamente di un'opera autocelebrativa, secondo il costume dell'epoca, comunque testimonianza di un periodo storico in cui si trovano le nostre radici e memorie, da ricordare e da non distruggere.

dott. Giorgio Tribbioli

Il 28 febbraio 1927 ha avuto luogo il Consiglio di Amministrazione del Regio Manicomio: nell'immagine seguente notiamo i nomi dei membri del Consiglio, tra cui il Presidente Lionello CHIAPIRONE ed il Medico Direttore, dott. Federico RIVANO:

Come avveniva abitualmente, al primo punto all'ordine del giorno di ogni riunione era riportato il numero di ricoverati nelle varie Case:

In questa seduta si decide di costituire una commissione che si occupi di preparare le manifestazioni per festeggiare adeguatamente il bicentenario della fondazione del Regio Manicomio di Torino:

Nel 1928 vengono stanziate per la solennizzazione del bicentenario 29.500 lire:

Una prima grandiosa adunanza per le solenni celebrazioni del bicentenario viene ricordata al punto 4 dell'ordine del giorno:

Per l'occasione vengono trasferite in locali più idonei, dove si trovano tuttora, le salme dei Cavalieri dell'Ordine della SSma Annunziata:

L'ultima solenne adunanza viene così ricordata:

Nel settembre del 1928 i ricoverati sono 3.359, nel febbraio dell'anno precedente erano 3.243, 116 ricoverati in più: