IL SETTECENTO

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Il termine "manicomio" è stato sovente, demonizzato e condannato, così come la vecchia classificazione che elencava gli "idioti, imbecilli, furiosi" e via dicendo. Così anche le modalità assistenziali in uso nelle varie epoche storiche sono state talvolta viste come inutili o dannose,  per cui, facendo di ogni erba un fascio, l'unica via d'uscita  potrebbe essere considerata da alcuni il mandare al rogo il nostro passato e recidere le nostre radici. Non sempre tale operazione porta buoni frutti, perché ci priva di una parte di noi che, in quanto adulti, possiamo e dobbiamo recuperare in chi ci ha preceduto ciò che noi siamo. Per fortuna si sono salvati dall'oblio e dalla distruzione i libri ed i registri d'archivio del "Regio Manicomio", così che noi ora possiamo ritrovare la nostra memoria e renderci conto che nulla di veramente nuovo si trova sotto il sole e che le grandi novità del nostro momento storico, quali biblioteche per i ricoverati, centri sociali, attività riabilitative e risocializzanti, comunità terapeutiche, trovano la loro origine in una miriade di esperienze portate avanti dalla fine del Settecento in poi. Naturalmente nei secoli passati si ritrovano anche soprusi, violenze, angherie e sadismo ai danni dei malati di mente: ma chi può affermare che oggi tutto ciò non esiste più ?

Nelle pagine seguenti è descritta in forma sintetica e cronologica la storia del "Regio Manicomio di Torino"; si tratta di appunti che intendono senza alcuna pretesa stimolare l'interesse verso un patrimonio storico, culturale ed umano da comprendere e conservare.

1598

Fondazione della  Confraternita  del  SS.  Sudario e della Vergine Santissima delle Grazie,  nella chiesa di S.Pietro "de curte ducis" in via del Gallo.

1724

La Confraternita si  rivolge al  Conte  Cerveris per l'erezione di un nuovo oratorio.

1727

Documento n° 1: "Il Conte Cerveris chiama l'Avv. Giovanni Antonio Boasso, Segretario della Citta' e membro della Confraternita, e gli comunica il volere di S.M. Vittorio Amedeo II di affidare al Sodalizio l'erezione dell'Ospedale dei mentecatti ed insieme il nuovo oratorio."

1727

Nell'adunanza del Consiglio Generale della Confraternita viene deliberata la pronta adesione al progetto del nuovo Oratorio ed Ospedale. Per raccogliere alcuni infermi che vagano per la citta' o si trovano in luoghi impropri e poco assistiti, si apre un ricovero provvisorio, affittando una casa in contrada di S.Dalmazzo.

1728

Fondazione del Regio Manicomio: Vittorio Amedeo II emana le Regie Patenti, con cui viene ufficialmente riconosciuta l'esistenza del Manicomio. Il Re fa donazione alla Confraternita di un terreno nell'isola di S.Isidoro per la costruzione dell'Ospedale. In un memoriale trasmesso dalla Confraternita al Sovrano, si ritrova il primo cenno di una regolamentazione tecnica: si chiede che la Confraternita non debba "dar ricovero ad alcun mentecatto senza previa dichiarazione di un medico, che lo riconosca come tale".

1730

Un primo accenno tecnico si avverte nella distinzione tra alienati fatui (innocui, indifferenti) e  furiosi, e si invitano i parenti dei fatui a riprenderseli, poiche' occupano il posto necessario per i furiosi ed i vagabondi, che non possono essere ritirati per mancanza di posti. Per la prima volta si parla di un'assistenza medica, poiche' si afferma che "l'esecuzione di questa decisione e' demandata al signor Medico dello Spedale". Insieme alla distinzione fra tranquilli e furiosi, si parla per la prima volta di simulatori.

Documento n°2: "L'avv. Boasso propone di costituire una "Congregazione per l'Amministrazione degli Affari dell'Ospedale", distinta dal Consiglio della Confraternita e viene stabilito un regolamento per disciplinare l'amministrazione e il funzionamento dell'Ospedale.

1731

Viene diffuso per la citta' uno scritto anonimo che mette in risalto gli inconvenienti dell'ubicazione di un "Ospedale dei Pazzi" in mezzo a case civilmente abitate. Il Re Carlo Emanuele III interviene, riconfermando all'Ospedale il  favore e l'appoggio gia' concesso dal padre. Prende sotto la sua protezione l'Ente fondatore e  l'Opera fondata e dichiara che da allora debbono qualificarsi con l'appellativo di "Regio".

1732

Viene adottato un assetto medico-sanitario, con la decisione di assumere un medico ed un  chirurgo, con lo stipendio di L.100 al primo e di L.50 al secondo; essi sono il signor Medico  Mario Aurelio Gianoglio ed il signor Chirurgo Michele Lottery.

1734

Documento n° 3: "Approvato il progetto dell'ing.Mazzone, viene fatta edificare accanto all'Ospedale la chiesa della confraternita, in stile barocco (in via Deposito, ora via Piave)."

1736

I locali del vecchio Oratorio e della sala delle Congregazioni vengono trasformati in altri cameroni per  il ricovero dei mentecatti

1741

Documento n° 4: "Viene ricoverato un "mentecatto" di Cuneo: è il primo documento che attesta un avvenuto ricovero nell'Ospedale dei Pazzerelli"

1759

Documento n° 5: "Viene redatto il nuovo "Regolamento per il Venerabile Regio Spedale de' pazzerelli".

1760

Nel Consiglio della Confraternita si manifestano urti e dissensi, per cui Carlo Emanuele III  emana  un "Regio Biglietto" con cui avoca a se' la nomina dei 12 consiglieri che, con il Priore ed il Vice-Priore, compongono il Consiglio di Amministrazione e nomina un R.Ispettore dell'Ospedale.

1761

Con altro R.Biglietto viene nominata la prima Amministrazione, immessa in carica dal R.Ispettore, il Conte Nomis di Pollone.

1761

Documento n° 6: "Uno dei primi certificati medici: la sovramenzionata mentecaggine consisteva in una folle et ambiziosa presunzione di se stesso, per cui si giudicava capace di cose grandi et impossibili...."

1767

Il Re, volendo evitare le interferenze della Confraternita nelle vicende dell'Ospedale, dispone che il Priore venga nominato dal Priore e Vice-Priore uscenti e dai 12 consiglieri da lui nominati e che il R.Ispettore vigili sulla Congregazione.

Documento n° 7: "Una raccomandazione: il signor B.G., già portiere del Regio Spedale dei pazzerelli, viene raccomandato per un posto di serviente"

1768

Il Re stabilisce che siano due i tesorieri, uno per la Confraternita ed uno per l'Ospedale, con due casse e due conti separati, e con l'obbligo di render conto a due Controllori.

Documento n° 8: "Ricoverata: una donna francese viene ricoverata nel Regio Spedale perchè "con atti scandalosi diede prove sicure della sua pazzia", una volta guarita verrà  rimpatriata."

Documento n° 9: "Ricoverato: il sig.F.S. necessita il ricovero nello Spedale dei Pazzerelli per i "reiterati segni di pazzia e frenesia"

Documento n° 10: "Ricoverato: il signor C.S. risulta affetto da "mania con eccessi furiosi" per cui necessita di essere "nuovamente ricevuto, intrattenuto e curato in detta Opera".

1770 1771

Documento n° 11: ""Sendo divenuto pazzo il Soldato Pietro Giacinto Garretto di Coconato .... abbisogna che venghi curato di simile malattia ..."

Documento n° 12: ""Sendo divenuto pazzo il Caporale ... si richiedono pertanto ai Signori Amministratori del Regio Spedale de' Pazzarelli ... a fine venga ... ricoverato in detto Spedale e curato di simile malattia"

Documento n° 13: ""Sendo divenuto pazzo il Caporale ... abbisogna pertanto che venga curato di simile malattia ... le verrà da questUffizio Generale fatta corrispondere la paga, pane, caserma ... per il tempo che ivi avrà a dimorare"

Documento n° 14: ""Si richiedono ai Signori Amministratori del Regio Spedale de'Pazzarelli di voler dare i Suoi Ordini per far ritirare il detto soldato Barberis in detto Spedale accio venga curato di simile malattia"

Documento n° 15: ""Avendo attentamente esaminato la Capitolazione passata a mio nome a favore di codesta Opera per il ritiramento dell'Abate Fecia mio cognato ... attesochè la mia famiglia possiede ben poco di patrimonio appena sufficiente a mantenerla ... supplico le Signorie Loro Ill.me commiserare lo stato mio, volersi degnare d'esimermi almeno dall'obbligo dei medicinali ..."

1771

Per disporre di  nuovi fondi si  ricorre al sistema delle  lotterie ricavandone lauti  proventi: Se ne tengono 6, dal 1771 al 1796.

Documento n° 16: "Piano della lotteria del 1771"

Documento n° 17: "Piano della lotteria del 1772"

Documento n° 18: "Lotteria del 1776"

Documento n° 19: "Lotteria del 1780, donazione quadri"

1772

Per poter disporre di nuovi locali, poiche' i malati affluiscono da ogni parte del Regno, viene presa in affitto una casa attigua.

1774

Documento n° 20: "L'Ospedale funziona anche come Manicomio Giudiziario: si ha notizia del trasferimento di un tale "pazzo e scemo di cervello" che nella chiesa di San Filippo " ha ferito al collo una donna maritata".

1776

Documento n° 21: "Attesto io sottoscritto siccome E.B. moglie di G.B. detenuto nel Regio Spedale de' Pazzarelli ... abitante in questa parrocchia ... con 4 figlie ... senza beni stabili e col solo suo lavoro attendendo al mantenimento di sua famiglia, degna perciò per questo suo stato povero di godere la Carità dei Sig.ri Amministratori del suddetto Ospedale riguardo al suo Marito ..."

Documento n° 22: "Avendo ... avuto l'onore di render conto a S.M. che il Sig. M.V. Capitano del Corpo degli Ingegneri trattenuto non dà più segni di  mania e di furore ... si compiaceranno li Sig.ri Direttori di detto Regio Spedale di farlo rimettere in libertà"

1784

Documento n° 23: "Il Sig. Abate Roupillon confessore di S.A.R. la Sig.ra Principessa di Piemonte al quale feci noto essere quieta e di mente sana la zia mentecata Marchisio che trovasi tuttora ritenuta in codesto Regio Spedale, interpellato da me se grato fosse alla Prefata A.S.R. che la medesima uscisse e fosse renduta alla propria casa, mi rispose ... che l'anzidetta Marchisio resti ancora nello Spedale ..."

1785

Dati i continui attriti nel Consiglio, il Re Vittorio Amedeo III approva con un Regio Biglietto un nuovo regolamento, senza l'intervento della Confraternita.

1790

Documento n° 24: "Il medico Velasco, dopo trent'anni di servizio, chiede di essere nominato primario o consulente, data l'età, l'aumento del numero di ricoverati e la nomina di altro medico più giovane."

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