La prima metà del nuovo secolo: dal 1904 al 1947 |
allegati:
1907
Un dissidio sorto per il Servizio Sanitario porta alle dimissioni della Direzione in carica. Assumono la gestione del Manicomio vari Commissari Regi che preparano la riforma dello Statuto dell'Opera Pia.
1909
Viene emanato un regolamento che modifica la legge del 1904: si prevedono locali di isolamento per i ricoverati pericolosi, gli infermieri sono considerati responsabili dei ricoverati loro affidati e non possono usare mezzi di contenzione senza l'autorizzazione del medico. Si accettano le dimissioni sperimentali e si aiutano i familiari che assistono i malati in casa propria. A Torino viene approvato con Regio Decreto del 29 luglio il nuovo Statuto dell'Opera Pia.
1910
Entra in carica la nuova Amministrazione: elabora il "Regolamento Organico dell'Opera Pia", che riorganizza tutto il servizio medico ed amministrativo.
1911
Si ripresenta il problema del sovraffollamento: il numero dei ricoverati, che fino al 1904 era rimasto sulla media di 1600, per varie cause supera i 2500.
Viene ricoverata nel Regio Manicomio Ida Salgari, moglie di Emilio Salgari. Lo scrittore morirà suicida poco dopo.
Allegati: un articolo, "L'ultima avventura di Salgari", di Francesco Macrì ed
alcuni documenti sul ricovero di Ida Salgari.
1913
Sorge sulla strada di Pianezza il Ricovero Provinciale, costruito dalla Provincia: la sua gestione e' affidata al R.Manicomio.
Poiche' il numero dei ricoverati continua ad aumentare vertiginosamente, il nuovo Ospedale si rivela insufficiente, per cui viene acquistato un terreno a Grugliasco e le due Amministrazioni redigono un progetto di un nuovo grande Istituto, che avrebbe anche permesso di chiudere il sempre inadeguato Ospedale di Torino. Lo scoppio della prima guerra mondiale costringe a sospendere l'esecuzione del progetto.
Documento n° 2: "Situazione dei Ricoverati nelle due Case, a Torino, a Collegno (1913)"
Documento n° 3: "Movimento dei ricoverati il 28 febbraio 1927"
Documento n° 5: "Movimento dei ricoverati il 19 settembre 1928"
1920
Nell'immediato dopoguerra, l'Amministrazione, di fronte ai movimenti di agitazione del personale salariato, non riuscendo a farvi fronte, si dimette; viene nominato un Commissario Prefettizio che riesce a ricomporre l'Amministrazione regolare. L'affollamento assume proporzioni allarmanti: i ricoverati sono oltre 3300, per cui si trasferiscono malati in altri Manicomi del Regno.
1925
Visita l'Ospedale di Torino S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia, duca di Aosta, che conferma la protezione sempre accordata da Sovrani e da Principi a questa Istituzione.
1926
Inizia il caso de "Lo smemorato di Collegno"
«Ricoverato il giorno 10 marzo 1926 nel manicomio di Torino (casa Collegno). Nulla egli è in condizione di dire sul proprio nome, sul paese d’origine, sulla professione. Parla correntemente l’italiano. Si rileva persona colta e distinta dell’apparente età di anni 45»
allegato: Lo smemorato di Collegno, documenti e scritti
1928
Il numero dei ricoverati e' il seguente:
Ospedale Psichiatrico di Collegno 2109
Ospedale Psichiatrico di Torino 756
Ospizio Provinciale (strada Pianezza) 574
TOTALE 3439
Inizia la costruzione del nuovo ospedale di Grugliasco, da parte delle Amministrazioni delle Province di Torino e di Aosta (appena costituitasi) e del R.Manicomio.
Documento n° 6: "Specchietto della situazione di affollamento dei ricoverati" (1929)
Documento n° 7: "Nuovo Manicomio di Grugliasco, preliminari per l'organizzazione"
Viene solennemente celebrato il bicentenario dell'Ente: le spese per la pubblicazione di una monografia (conservata in biblioteca), per una targa in bronzo, per gli addobbi e servizi vari ammontano a Lire 29.500
1929
Il Regio Manicomio cambia nome:
1931
Entra in vigore il "Codice Rocco" che introduce nel campo della psichiatria nuove norme sul "manicomio criminale"; in base all'art.604 i malati di mente vengono iscritti nei casellari giudiziari così come i delinquenti.
1932
Dopo trasferimenti parziali, e' occupata totalmente la Casa di Grugliasco con 151 ricoverate provenienti da Torino e 40 dal Ricovero Provinciale (Savonera); grazie a questo parziale sfollamento, la Casa di Torino e' completamente ripulita.
Documento n° 11: "Istituto di Grugliasco, preparazione sanitaria, occupazione"
Documento n° 12: "Movimento dei ricoverati durante il mese di giugno 1932/X°"
1934
Viene aperto il nuovo Ospedale per i "pensionanti", denominato "Ville Regina Margherita", la cui costruzione era iniziata nel 1931.
Documento n° 14: "Ville Regina Margherita, apertura"
1935
Il Regio Manicomio offre materiali metallici alla Patria: Kg 600 di ferro e Kg 900 di ghisa. Anche l'oro e' offerto alla Patria:
"Si dispone la consegna al Fiduciario del Primo Gruppo Rionale "Arnaldo Mussolini" di tutti gli oggetti di oro od apparentemente d'oro già appartenenti a ricoverate ora dimesse o defunte".
Vengono consegnati 117 grammi d'oro.
1937
E' nominato Medico Direttore dei "Regi Ospedali Psichiatrici di Torino" (questa nuova dizione sostituisce il termine 'Manicomio') il Prof. Dott. Giovanni Marro, figlio di Antonio Marro, che fu Direttore dal 1885 al 1914.
1938
"Per dare esecuzione alle disposizioni dette Leggi razziali progettate dal Consiglio dei Ministri il 10 novembre, ho richiesto ai nostri sanitari di razza ebraica la denuncia della loro posizione nei riflessi della Legge stessa.....e le particolari esigenze del servizio per la sostituzione con elementi ariani".
Eguale indagine sarà fatta in via precauzionale per i salariati... Aperta la discussione prendono la parola vari Consiglieri che raccomandano di provvedere sollecitamente all'esonero dal servizio dei medici ebrei. Il Presidente riferisce:
"In relazione alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione sulla applicazione del R.D.L. sulla difesa della razza italiana, ho l'onore di riferire: ....ho notificato ai dottori Imber, Levi, Treves, il loro collocamento in congedo dal 1 gennaio 1939 con invito a lasciare il servizio per tale data....Ho denunciato a S.E. il Prefetto i nomi dei Sanitari ebrei ed i provvedimenti adottati.... e la modifica del Regolamento per l'esclusione degli ebrei dai concorsi e nomine".
Documento n° 17: "Movimento Ricoverati, al 1° dicembre 1938/XVII"
1939
A Roma Ugo Cerletti propone di utilizzare al posto del cardiazol la corrente elettrica, per provocare una crisi epilettica ritenuta terapeutica: l'elettroschok si diffonde rapidamente.Viene acquistato un Apparecchio Elettro-shoch della ditta Officine Elettriche Italiane al costo di Lire 4.600.
A Torino vengono acquistate 250 maschere antigas al costo di Lire 63,50 cadauna, per adempiere all'obbligo della loro distribuzione ai dipendenti degli Enti Pubblici. Le squadre di pronto soccorso organizzate negli Ospedali Psichiatrici partecipano a grandi esercitazioni militari, "nel presupposto attacco di aeroplani sulle città", meritando l'elogio di S.E. il Prefetto. In conseguenza dei sempre più numerosi richiami sotto le armi, vengono predisposte norme per la corresponsione ai dipendenti dello stipendio e per la conservazione del posto di lavoro.
1940
Vengono emanate norme per un rigoroso controllo delle razioni alimentari e per le razioni di zucchero e caffe' per i ricoverati, per evitare "ogni possibile abuso e traffico". In seguito al divieto di adoperare combustibili esteri, e' necessario trasformare le caldaie in tutte le Case ed acquistare notevoli quantita' di lignite, carbone e legna di produzione italiana. Le squadre sanitarie e di pronto intervento in bicicletta degli Ospedali Psichiatrici continuano a partecipare ad "esperimenti di protezione antiaerea". Sono decise alcune
"provvidenze di guerra.....venne disposto per l'oscuramento parziale di nostri Istituti mediante verniciatura di vetri, applicazione di carta oscura,....soppressione di lampade dei viali, giardini, porticati.. Vennero inoltre attrezzati i rifugi per i malati e per il personale e dove non era possibile il rifugio vennero scavate trincee".
Continuano le difficolta' per sostituire i sanitari richiamati alle armi.
Il Medico Direttore Generale dottor Giovanni Marro chiede il collocamento a riposo, e' sostituito per incarico dal dottor Vitige Tirelli. Si chiede al Prefetto e si ottiene l'esonero dall'obbligo della rimozione delle cancellate in ferro esistenti nelle varie case. La razione di pane e' ridotta a 350 grammi al giorno per persona. Viene festeggiato il Dott.Prof. Vitige Tirelli che ha compiuto 50 anni di servizio nei Regi Ospedali Psichiatrici.
1941
La razione di pane e' ridotta a 230 grammi al giorno per persona. La guerra e' vicina:
"Durante l'ultima incursione aerea nella notte un proiettile della nostra artiglieria antiaerea colpiva all'altezza del tetto il padiglione n.6 di Collegno, schiantando una piccola parte del tetto e producendo un largo foro nel muro del locale dormitorio degli infermieri, producendo ad un infermiere che si trovava a letto una lievissima graffiatura sulla fronte".
1942
Produzione di sapone autarchico :
"Utilizzando le particelle di grasso raccolte nelle acque di lavaggio dei recipienti di cucina e' stato fabbricato sapone da bucato, nella misura di kg 150".
Nel reparto Medico Pedagogico di Grugliasco, alla presenza del Segretario Politico e della Fiduciaria del Fascio Femminile di Collegno, vengono distribuite le tessere di Balilla e di Piccole Italiane. In occasione della trebbiatura del grano, il 25 luglio, il Federale di Collegno viene alla cascina dimostrando interesse per l'Azienda Agricola e promettendo una prossima visita all'ospedale.
Il Consiglio d'Amministrazione si riunisce in seduta straordinaria con un unico ordine del giorno, in merito ai danni per le incursioni aeree ed ai provvedimenti per lo sfollamento. I danni furono notevoli:
"L'Ospedale di Torino Citta' ebbe per primo a subire le conseguenze del bieco livore nemico nell'incursione della notte dal 20 al 21 novembre"
Una bomba dirompente caduta nel giardino ha rotto tutti i vetri, scardinato porte, scoperchiato parti dei tetti, lesionato muri, per cui due reparti risultano inabitabili. Danni gravi hanno subito arredi, mobili, quadri, la sala operatoria. Nell'incursione nella notte dal 28 al 29 novembre alcuni spezzoni incendiari provocano incendi domati dal personale. L'incursione della notte dal 8 al 9 dicembre completa l'opera di distruzione, a causa di una bomba dirompente caduta in corso Principe Eugenio, angolo con corso Regina Margherita, con crolli di parte dei soffitti; sono distrutti anche materassi, letti, biancheria, vestiario, uffici vari; e' completamente distrutto anche il laboratorio di falegnameria. Fortunatamente non ci fu nessuna vittima e nessun ferito, anche se le ricoverate nei loro letti furono ricoperte di vetri e schegge. Sul Ricovero Provinciale dal 28 al 29 novembre cadono centinaia di spezzoni incendiari che oltre ai gravi danni materiali provocano la morte di una ricoverata. Nell'Ospedale di Collegno in questa notte non si verifica nessun danno, anche se in citta' si contano 6 morti. A Grugliasco cadono tre bombe dirompenti, che provocano la morte di una ricoverata, mentre altre sette rimangono ferite.Sempre nell'ospedale di Grugliasco nella notte tra l'8 e il 9 dicembre cadono altre 5 bombe dirompenti che rendono i locali completamente inabitabili: nessuna vittima perche' l'ospedale era stato in precedenza sfollato. Durante quest'ultima incursione anche l'ospedale di Collegno, che finora era stato risparmiato, subisce violenti incendi che distruggono il teatrino, il parlatorio, la biblioteca scientifica, il laboratorio biologico con tutte le apparecchiature e gli strumenti scientifici. I danni ammontano a parecchi milioni. Molti ricoverati, con l'aiuto della Fiat e dei Comandi militari, che mettono a disposizione gli automezzi, vengono rapidamente sfollati in altri ospedali e case di cura in tutto il Piemonte ed in altre regioni d'Italia.
1943
Il comando della 13esima Batteria Tedesca antiaerea di stanza a Collegno chiede di potersi allacciare alla linea elettrica interna dell'ospedale, per l'illuminazione del proprio alloggiamento situato presso la lavanderia. L'autorizzazione viene concessa e viene posto un apposito contatore, poiche' il comandante tedesco dichiara che avrebbe provveduto al rimborso spese. Intanto piu' di 1800 ricoverati sono sfollati in vari ospedali del Piemonte, Veneto, Lombardia, Toscana e Friuli, ritenuti piu' sicuri. Vengono costruiti e rafforzati i ricoveri antiaerei per i ricoverati ed il personale nelle varie Case. L'Amministrazione delibera aiuti (vitto ed alloggio) per le famiglie dei dipendenti sfollati e sinistrati.
1944
Cade l'appellativo "Regio": "Circa l'eliminazione di tutte le intestazioni, indicazioni ed insegne comunque riferentisi alla ex-casa regnante ed ai suoi componenti", l'Opera Pia assume la denominazione di "Ospedali Psichiatrici". Anche l'ospedale di Grugliasco e' denominato "Istituto Interprovinciale per Infermi di Mente" e si vuole cancellare dalla facciata la dicitura "Vittorio Emanuele III". Nel corso di questo anno si verificano numerose visite di sconosciuti armati nei vari ospedali, che rubano automobili, un cavallo con carretto, farina, olio, coperte, materiale sanitario.
1945
Si riunisce in una sala degli Ospedali Psichiatrici di Torino il Comitato di Liberazione Nazionale per gli Ospedali: esso e' formato dal Medico Direttore, del Partito di Azione; da un Medico Capo Sezione, Demo-Cristiano; un altro Medico Capo Sezione, del Partito Liberale; un Vice Ragioniere, del Partito Comunista; tre Infermieri, del Partito Comunista.
"Dopo aver inviato un commosso saluto alle valorose formazioni del Corpo Volontari della Liberta' ed alle Truppe Alleate, artefici della liberazione della Patria, il Comitato e' passato all'esame delle questioni piu' urgenti".
Il Comitato dichiara decaduto il Commissario Prefettizio "stato nominato a suo tempo dalle sedicenti autorita' della R.S.I."; decide di trasformarsi in Giunta Amministrativa Provvisoria che provvedera' all'ordinaria amministrazione degli Ospedali fin quando da parte delle autorita' competenti sara' nominata una amministrazione regolare. In seguito rientrano gli ammalati sfollati negli ospedali di varie regioni d'Italia. E' riammesso in servizio il personale a suo tempo allontanato a causa di provvedimenti razziali o politici. Vengono tolte le mine sparse dai tedeschi nel territorio delle Ville Regina Margherita durante l'occupazione di questo ospedale.
Il numero totale dei ricoverati riprende a crescere:
Documento n° 21: "... situazione dei ricoverati nelle 5 Case al 1° luglio 1947... "
allegati: