La storia della medicina e della psichiatria nei volumi della Biblioteca Medica |
Consultando antichi verbali, nel "Regio Manicomio" i libri di psichiatria appaiono nel 1829: un medico legge alla "Regia Amministrazione" un'analisi del saggio Psichiatrico di Hildenbrand offerto in omaggio dalla Regia Segreteria di Stato.Successivamente altri medici e personaggi illustri offrono in omaggio all'Amministrazione libri attinenti alla psichiatria e nel 1832 si decide di abbonarsi al costo di lire 12, "in vista dell'utilità che può ridondare da questo giornale per la cura dei ricoverati", al giornale della "Societè de phrenologie". Nel 1837 si decide di acquistare "varie opere classiche interessanti le malattie mentali per la Biblioteca dello Stabilimento per il prezzo totale di lire 76,90" Poichè libri e riviste andavano accumulandosi, il 20 settembre 1839 la "Regia Direzione" stabilisce che il Segretario compili un inventario dei medesimi, li depositi in un armadio apposito nella sala del Consiglio e consegni la chiave e l'inventario al Medico Primario che ne sarà responsabile. Nasce così la "Biblioteca Medica o Gabinetto di lettura", vengono ad essa assegnati vari bibliotecari con adeguata retribuzione, si ricorre anche all'aiuto di ricoverati "incaricati della tenuta della biblioteca". Continuano omaggi di opere da parte di medici e privati cittadini per "la nuova biblioteca", nonchè l'acquisto di opere e l'abbonamento a periodici da parte dell'Amministrazione:
Il primo "Regolamento per la biblioteca medica" risale al 1880 e prevede una "dotazione annua per l'acquisto delle opere e dei giornali più pregevoli nelle lingue maggiormente conosciute"; prevede tra l'altro la nomina di un Direttore e di un assistente, specificandone le mansioni. In una successiva revisione del regolamento del 1893 si specifica che "alla Biblioteca è assegnata una dotazione (di lire 800) per la rilegatura e manutenzione dei libri e per l'acquisto di libri nuovi riguardanti la Psichiatria e scienze affini". La scelta dei libri e dei periodici da acquistarsi è affidata "al Medico Primario, che nel farla terrà conto delle proposte motivate fatte dai medici dello Stabilimento".
LA MEDICINA GRECA
E' considerato il padre della medicina : fu il primo che cercò di spiegare tutte le malattie sulla base di cause naturali. Per esempio, sostiene che coloro che considerano l'epilessia come una "malattia sacra" di origine divina, lo fanno per nascondere la loro ignoranza: "Mi pare che (l'epilessia) non sia affatto più divina o più sacra di altre malattie; ha una causa naturale, da cui è originata, come le altre infermità.... Coloro che per primi fecero dipendere questo malanno dagli dei, mi sembrano simili agli stregoni, ai purificatori, ai saltimbanchi, ai ciarlatani..., persone di questo genere si servono della divinità come di un pretesto e di uno schermo per la loro incapacità". Nei libri ippocratici non si dimentica mai il rapporto malato-medico: curare la malattia consiste sempre nel curare un uomo. Introduce nella medicina i problemi psichiatrici: lascia ai posteri una classificazione delle malattie mentali che per 25 secoli fu appena ritoccata, descrivendo tra l'altro la mania, la melanconia, il delirium tremens, le fobie; e' anche un lontano precursore di Freud, poichè intravede anche l'aspetto sessuale dell'isteria. La spiegazione delle malattie mentali si basa sulla perversione degli umori. La terapia e' prevalentemente somatica (elleboro, mandragora, belladonna ed oppio) e si usano come cure il riscaldamento o il raffreddamento, l'idroterapia e la ginnastica.
IL RINASCIMENTO
La medicina del Rinascimento è partecipe del movimento umanistico con personalità quali Marsilio Ficino e Rabelais; vengono stampate le opere di Galeno e di Ippocrate; Leonardo da Vinci collabora con l'anatomico Della Torre. Due sono le correnti della medicina, in analogia con le due anime dell'Umanesimo: la corrente razionale che con precisione ed esattezza anima la ricerca anatomica e la corrente occultista ed esoterica che si dedica all'astrologia, l'alchimia e la magia. Talvolta la necessità aiuta la medicina, come quando i viaggi, i movimenti militari e le epidemie danno a Fracastoro l'opportunità di osservare e descrivere il contagio e di dare alla sifilide il nome che porta.
Umanista e scienziato, nacque a Verona e studiò medicina a Padova, dove ebbe Copernico come compagno di studi; insegnò logica per qualche tempo, poi nel 1510 si ritirò in solitudine nella sua villa d'Incaffi presso Verona. Il papa Paolo III lo nominò medico del Concilio di Trento. Fu autore di numerose opere sulla propagazione delle malattie per contagio, si occupò di geografia, astronomia, teologia e religione. Fu molto apprezzato come poeta latino, sopratutto per il poema in tre libri ed in esametri, "Syphilis sive de morbo gallico", del 1530, dove espone le manifestazioni della terribile malattia., i rimedi trovati dalla medicina e racconta come nel Nuovo Mondo il Sole avesse punito per empietà il pastore Sifilo colpendolo con questa malattia. Scrisse anche opere di filosofia, fondamentali per la filosofia estetica del Rinascimento, e l'incompiuta opera "Fracastorius sive de Anima".
Medico anatomista italiano, nato ad Asti, si stabilì a Parigi dove divenne medico di Carlo XI, Elisabetta d'Austria e di Caterina de' Medici. Convinto sostenitore del salasso, ne diffonde l'uso; nega che le ferite d'arma da fuoco fossero velenose, come molti sostenevano, e che l'infezione sifilitica fosse localizzata nel fegato. E' noto per la scoperta del canale arterioso e del foro (apertura che nel feto mette in comunicazione i due atri cardiaci e che si chiude alla nascita)che portano il suo nome Le sue numerose opere sono state edite nel 1660 col titolo di "Opera Omnia".
IL XVII SECOLO
La scienza si rinnova e la medicina dimostra una certa efficacia, Galileo afferma che "la natura e' scritta in linguaggio matematico", Decartes formula su un piano metafisico questa affermazione. L'attenzione e' rivolta allo studio del movimento e del dinamismo, c'e' una grande fiducia nella ragione e nella volonta'. In medicina l'anatomia come scienza statica lascia il campo alla fisiologia, scienza del corpo in funzione ed in movimento.
Medico inglese, fu professore di anatomia e chirurgia al Collegio Reale e fu medico personale di Giacomo I e di Carlo I. E' il fondatore della scuola "iatromeccanica" che considera il corpo come una macchina, per cui il corpo funziona secondo le leggi della statica e dell'idraulica. Il suo nome è legato alla scoperta della circolazione del sangue, che ebbe numerosi dettrattori; Harvey ebbe la soddisfazione, verso la fine della sua vita, di vederla accettata e sottoscritta dagli scienziati di tutta Europa. La sua scoperta conferma la legittimita' di una meccanica animale paragonabile alla scienza degli astronomi e dei fisici; la vita mentale e' considerata l'espressione della circolazione di spiriti animali. Descrive l'effetto delle tensioni emotive sull'attività cardiaca e sul corpo in generale, da molti è considerato l'antesignano della medicina psicosomatica.
Naturalista illustre e poeta, nacque ad Arezzo e si laureo' a Pisa in filosofia e medicina. Celebre il suo ditirambo "Bacco in Toscana" ed i suoi sonetti. Fu medico dei granduchi Ferdinando II e Cosimo III. Non fu un innovatore ma un elettico: segui' liberamente le teorie della medicina meccanica, della medicina chimica e utilizzo' il microscopio, seguendo le orme del Malpighi, per osservare i fenomeni della natura. Studio' i parassiti intestinali.
Medico italiano, fu professore all'Università della Sapienza a Roma; la sua opera, "De praxi medica", fu molto apprezzata: è considerato il maestro dei clinici italiani, in quanto sostenne la necessità e l'importanza di una diagnosi esatta per la cura dei malati. Aderisce alla scuola iatromeccanica.: non vede nell'organismo umano che una semplice macchina, vede nelle mascelle delle tenaglie, nelle vene ed arterie dei tubi idraulici, nel cuore una molla, nei polmoni un mantice. Nemico delle ipotesi, da' molta importanza all'osservazione ed alla sperimentazione. Descrive le cause morali dell'isterismo, tuttavia trascura quasi completamente i fenomeni psicologici: contribuisce, insieme al Willis, a gettare le basi di una psichiatria apsicologica, privilegiando la neuroanatomia, la neurofisiologia e la neuropatologia.
Fu un fervente seguace delle dottrine iatromeccaniche: in una lezione che tenne a Leida, dove insegnava medicina, nel 1693, afferma che i medici devono imitare gli astronomi nei loro calcoli matematici, perchè le stesse leggi fisiche che regolano gli astri regolano anche i movimenti dei solidi e dei liquidi nell'organismo. Per questo si augurava di avere alle sue lezioni di medicina non dei filosofi, ma dei matematici.
Anatomista inglese, nel 1660 fu professore a Oxford e membro della Società di medicina di Londra, fu un grande anatomico e fisiologo, e fu anche uno dei più illustri farmacologi del suo tempo. Partecipò alla guerra civile tra le file dei realisti. Fa parte della scuola "iatrochimica"; la medicina chimica, le cui basi erano state poste da Paracelso, precorre la moderna biochimica.Vede nella fermentazione l'origine non solo delle malattie ma anche di tutti i fenomeni vitali. Descrive per primo il sapore dolce dell'urina diabetica. Oltre che allo studio dell'anatomia, si dedica anche allo studio delle malattie del sistema nervoso centrale Suggerisce la possibilita' di legami tra la mania e la melancolia, considerandole due aspetti di una medesima malattia. Studia l'isterismo di cui descrive perfettamente le crisi spettacolari, che localizza nel cervello. Crede nell'efficacia di un trattamento severo nei riguardi del malato di mente: "..i maniaci guariscono molto piu' in fretta se sono curati con torture e tormenti in un tugurio, invece che con le solite medicine...".
Clinico eminente, non aderisce a nessuna scuola e mantiene una posizione eclettica. Descrive la "consunzione nervosa" (perdita dell'appetito e delle mestruazioni, magrezza), cioè l'attuale anoressia mentale.
Medico del Papa Innocenzo X, si interessa in particolare di problemi di diagnosi e di responsabilita', promuovendo una utile cooperazione tra medici e giuristi in molti problemi di procedura civile e criminale. Enuncia con grande serieta' che il responsabile della melanconia e' il diavolo. E' il creatore della medicina legale moderna: il suo testo, "Questiones medico-legales", è considerato un classico anche fuori d'Italia.
IL XVIII SECOL
I grandi sistemi medici tentano di superare le soluzioni meccaniciste e chimiche del secolo precedente, rivelatisi insufficienti agli occhi di medici e sapienti piu' informati ed esigenti. La filosofia ed il movimento illuministico esprimono una maggior fiducia nell'uomo, artefice del progresso scientifico; i nuovi medici hanno un grande rispetto degli individui, hanno il culto della liberta', fiducia nell'istruzione e nella ragione.
Ai suoi tempi ebbe una fama immensa ed alle sue lezioni a Leyda affluivano studenti da tutto il mondo. Seguace delle teorie iatromeccaniche, costruisce un sistema rigido in cui da eguale importanza alle parti solide ed agli umori, per cui lo stato di malattia si manifesta quando nelle fibre e nei vasi sopravviene rigidita' o rilasciamento, le parti liquide sono alterate in quantita' o in qualita'. Questa concezione meccanicistica e' in Boerhaave compensata da una notevole profondita' del senso clinico e dal buon senso terapeutico. Pur essendo un grande clinico, ritiene che la psicoterapia consista in salassi e purganti: con i malati di mente adopera un metodo terapeutico d'immersione: "Il rimedio migliore e' gettare in mare il paziente e tenerlo sott'acqua, finche' resiste senza soffocare". Inventò il primo strumento per provocare uno shock ai pazienti: una sedia rotante che faceva loro perdere i sensi, ritenendo che l'atto di girare vorticosamente riassestasse il cervello, portandolo così alla normalità.
Medico olandese, illustre farmacologo e clinico, fu discepolo di Boerhaave e docente all'Università di Leida. Chiamato a Vienna nel 1745 da Maria Teresa d'Austria per riorganizzare la facoltà di medicina e risistemare la sanità pubblica, fu tra i fondatori della scuola di Medicina di Vienna, di Glasgow e di Edimburgo e contribuì a diffondere le dottrine iatromeccaniche, attraverso i commenti fatti agli aforismi del suo maestro, pubblicati in Italia nel 1758, in tutta Europa.
Medico tedesco, aveva imparato da bambino che percuotendo i barili poteva indicare il livello del liquido che contenevano; descrive per primo il metodo della percussione e dell'auscultazione per la diagnosi delle malattie interne. Questo metodo diagnostico fu per molto tempo considerato come un'inutile sciocchezza e disprezzato dai medici più illustri.
Introduce a Montpellier le concezioni animistiche diffuse in contrasto con le concezioni meccaniche: nelle persone (le donne, i nervosi) in cui l'influenza dell'anima e' piu' importante, le malattie sono piu' frequenti. Nella sua "Nosologia metodica" descrive oltre duemila malattie, disposte in classi, ordini e generi: l'ottava classe, le "folies", è una esposizione sistematica di ogni aspetto dei disordini nervosi: distingue l'ipocondria, i deliri, la mania e melancolia, la demenza; ricerca le cause in fattori esterni al cervello o interni (lesioni cerebrali), nei cedimenti della volonta' e nella debolezza intellettuale.
Brillante studioso di Padova, è il piu' importante rappresentante della medicina italiana di questo secolo;si laureò a Bologna nel 1701 e a soli 25 anni fu nominato lettore di anatomia nella medesima Università. Nel 1711 fu chiamato ad insegnare Medicina Teorica all'Università di Padova dove nel 1715 ebbe la cattedra di anatomia. Nell'inaugurazione del suo corso delineò il programma delle innovazioni che doveva portare nella medicina e il nuovo metodo sperimentale che improntò tutta la sua opera. Ebbe grandissima fama in tutta Europa da dove giungevano i suoi numerosissimi allievi; era chiamato "il principe dell'arte anatomica". Considerava i fatti con nuovo rispetto e ricordava ai suoi colleghi medici le parole di Omero: "Nel dire cose probabili, pronunciò molte falsità". Ebbe il grande merito di osservare con occhio medico, libero da pregiudizi, le alterazioni anatomiche causate dalle malattie, fondando così una nuova scienza, l'anatomia patologica, ed ha fatto notevoli osservazioni nel campo della tossicologia Il suo libro "De sedibus et causis morborum" del 1762, sulla sede e le cause delle malattie, è uno dei più importanti documenti di tutta la storia della medicina. Descrive le proprie osservazioni su circa ottocento autopsie raccolte nel corso di cinquanta anni di lavoro, dedica molto spazio all'esame del cervello nelle paralisi e demenze e sostiene che solo le cose che sono nella realta' meritano un'indagine scientifica. Alla fine del XVIII secolo i medici che studiavano le cause delle malattie mentali furono influenzati dall'ipodesi del Morgagni che le malattie potessero essere localizzate ed incominciarono a fare studi molto dettagliati sul cervello. Fu un profondo studioso dei filosofi e dei medici dell'antichità ed ebbe una grande capacità di sintesi e di collegamento dei dati clinici. Le sue capacità eccezzionali si accompagnavano ad una grande modestia: soltanto nella vecchiaia fece pubblicare la maggior parte delle sue opere, fra le quali sono da ricordare anche scritti letterari, di storia, di critica e di archeologia.
Nato in Scozia, fu professore di farmacia e medicina a Glasgow e a Edimburgo; il suo trattato di "Materia Medica" fu uno dei piu' apprezzati testi di farmacologia fino al principio del XIX secolo. Con la sua opera cessano di dominare in medicina le speculazioni fisiche, chimiche e meccaniche ed apre la strada al vitalismo ed animismo che trionferanno successivamente. Ha creato il termine di nevrosi per indicare l'insieme delle malattie nervose. Distingue tra i vari tipi di nevrosi (insieme a paralisi, apoplessie, epilessie ecc.), le alienazioni mentali che ritiene siano caratterizzate da giudizi falsi che danneggiano l'intelletto; non include in esse le allucinazioni e le tristezze, e le distingue in mania e malinconia, caratterizzandole non dal tono dell'umore ma dall'estensione del delirio. La mania e' una forma di pazzia accompagnata da furore ed impetuosita', viene curata attraverso la costrizione, la dieta, la cura d'acqua o di aceto, i bagni freddi di sorpresa, l'oppio, la canfora, un lavoro molto impegnativo. La malinconia e' considerata un delirio parziale, poiche' sovente ha un solo oggetto, si accompagna a forti preoccupazioni e puo' causare il suicidio. Studia anche la fatuitas o amenza, descrive la demenza innata, quella delle persone anziane, le demenze accidentali. La nosologia del Cullen era tanto imponente che in seguito Philippe Pinel la utilizzò nel proprio sistema. Nelle sue lezioni ad Edimburgo divenne molto popolare anche perchè non parlava in un oscuro latino ma in volgare, con l'intento dichiarato anche dai filosofi come Voltaire, Diderot e Rousseau, di farsi capire.
Fa parte di un vasto movimento di uomini che si interessano del benessere delle categorie di persone fino ad allora maltrattate, come i poveri, i prigionieri ed i malati, prendendo sul serio le parole di Rousseau: "L'uomo è nato libero, eppure ovunque è in catene". Si dedicò ai problemi della salute pubblica, che riteneva fosse un problema della comunità: fu sua l'idea di una organizzazione di controllo medico estesa alla comunità, sostenne che il medico dovesse studiare le malattie mentali tanto quanto studiava la farmacologia, fu il primo a sostenere che certe eruzioni cutanee potessero derivare da cause psichiche, anticipando di più di un secolo l'affermazione che le reazioni cutanee sovente derivano da conflitti psicologici.
Fondatore della frenologia, aveva studiato a Vienna ed era emigrato a Parigi. Dedicò la sua vita allo studio del cervello. Influenzato dagli studi di Morgagni, riteneva che anche i tratti del carattere erano riconducibili a certe regioni del cervello. Sostenne che tastando gli avallamenti e le protuberanze del cranio si potesse leggere il carattere delle persone.
Medico fisiologo francese, insegnò a Parigi prima al Collegio di Francia e poi al Museo di storia naturale. Condannò la cranioscopia di Gall, alimentando le discussioni sulle localizzazioni cerebrali che studiò a lungo, determinando la sede cerebrale delle forze che regolano e coordinano la stazione e l'equilibrio. Con accurati studi di laboratorio, stabilì il concetto di eccitabilità della corteccia cerebrale, aprendo la strada al futuro sviluppo della neurofisiologia sperimentale. Studiò anche il periostio e la sua importanza nella rigenerazione delle ossa e l'impiego del cloroformio come anestetico in chirurgia.
Neurologo francese, studiò con precisione le varie forme morbose neuropatiche, per cui è considerato uno dei fondatori della neuropatologia; E' stato uno dei primi ad utilizzare l'elettricità in diagnostica ed in terapia neurologica. Ha influenzato Charcot e la scuola della Salpetrière. Ha anche scritto opere sulla fisiognomia. in un periodo in cui molti misurano il cranio ed il viso con lo scopo di mettere in evidenza il genio e la pazzia.
XIX SECOLO
LA RIFORMA PSICHIATRICA IN FRANCIA
Il manicomio, modernamente concepito, è nato alla fine del ‘700 in Francia. E’ infatti nella Parigi rivoluzionaria che il primo grande psichiatra, Philippe Pinel, inizia a lavorare per l’affermazione della nuova disciplina psichiatrica.
Le istituzioni per la custodia dei folli già esistevano. Erano grandi contenitori in cui vivevano riunite tutte le varie forme di devianza che la società non poteva tollerare in giro per le strade, ma che nemmeno poteva reprimere attraverso le normali disposizioni punitive e carcerarie. In uno di questi grandi istituti parigini (Bicetre) inizia a lavorare Pinel ed inizia la sua opera cercando proprio di distinguere la popolazione dei folli dalle altre presenti all’interno dell’ospizio. Inizierà così quella che l’agiografia psichiatrica descrive come la liberazione dalle catene dei folli. La ricerca storica più recente ci ha dimostrato come non si trattò di una vera e propria liberazione, ma questa è un’altra cosa. Sicuramente non si può disconoscere la portata rivoluzionaria dell’opera pineliana.
Conseguì la laurea in materie letterarie all'Università di Tolosa, si laureò poi in medicina a Montpellier; a Parigi si occupò di chirurgia e di filosofia, poi si dedicò allo studio delle malattie mentali. Nel 1793, a 48 anni, viene incaricato del servizio degli alienati di Bicetre: qui gli ammalati vivono ammucchiati in condizioni penose, i più agitati sono contenuti con catene. Pinel toglie i legami alla maggior parte dei malati e cerca di migliorare la loro condizione di vita. Nel 1795 e' trasferito alla Salpetriere dove compie le medesime innovazioni. Ottiene grande notorietà e le sue opere sono diffusissime. La sua linea scientifica segue sopratutto le orme del Cullen; nella sua classificazione vuole raggiungere la precisione dei naturalisti. L'osservazione dei pazienti in ospedale è alla base di una classificazione molto semplice, che evita la complicazione e ridondanza delle classificazioni di Cullen e De Sauvage, per cui le sue descrizioni dei disturbi mentali sono superiori a quelle dei suoi predecessori. Togliere le catene e' solo un elemento, certo il piu' spettacolare, di un sistema nuovo nei confronti del malato mentale. E' considerato uno dei fondatori della moderna psichiatria: sostiene la necessità di ricercare le basi organiche delle malattie mentali ed è il primo a liberare i malati da varie forme di oppressione ed a sostenere l'importanza della psicoterapia. Pinel da' molta importanza all'osservazione del malato, disapprova gli eccessi farmacologici, dà molta importanza all'igiene, all'alimentazione, all'organizzazione interna dell'ospedale, alle qualità morali del personale. Il suo orientamento è dichiaratamente psicologico, quando insiste sul fatto che i medici devono vivere tra i pazzi e studiarne le abitudini e la personalità e dichiara che solo i medici che hanno capacità di comprensione umana sono adatti a lavorare con i malati di mente.
Figlio di Pinel Philippe, continuò l'opera del padre, dedicandosi ai principii per la costruzione di nuovi stabilimenti per alienati secondo più moderni sistemi sanitari.
Dieci anni la morte del padre descrisse il momento in cui Philippe liberò i folli dalle loro catene: la scena, rappresentata in un celebre quadro conservato nell'Accademia di Medicina di Parigi, si sarebbe svolta nel 1792, anno in cui la reale presenza di Pinel e di Esquirol pare incongrua.
Psichiatra francese, fu direttore dell'ospedale della Salpetrière e medico capo dell'ospizio di Charenton. E' il più eminente allievo di Pinel e ne continuò l'opera; le sue descrizioni delle sindromi cliniche, accompagnate per la prima volta nella storia della psichiatria anche da statistiche, sono sovente più precise di quelle del suo maestro. Sostenne ed applicò ai disturbi mentali il concetto che la capacità di ragionare è in funzione dei bisogni emotivi. E' stato uno dei principali fautori della legge del 1838, firmata da Luigi Filippo, che in Francia organizza il ricovero negli stabilimenti pubblici e privati, la protezione dei malati e dei loro beni. Esquirol e' stato il maestro di una lunga serie di allievi cui insegna a preferire lo studio clinico alle teorie; come Pinel, crede all'influenza delle cause morali senza trascurare gli effetti del'ambiente ed i fattori organici. La maggior parte dei suoi allievi sono somatisti e danno molta importanza all'anatomo-patologia. Modifica la classificazione di Pinel e crea una nuova classe, quella delle monomanie, caratterizzata da deliri, disturbi dell'affettività, impulsi irresistibili.
Allievo di Pinel, e' insieme ad Esquirol all'origine della legge del 1838, che protesse gli alienati e rese più umano il loro trattamento. Diede un notevole contributo alla psichiatria forense, sostenendo che i pazzi criminali dovevano essere curati. E' il primo ad inaugurare al Bicetre quella che piu' tardi sara' chiamata terapia del lavoro; e' uno dei fondatori della Societe' Medico-Psychologique.
E' soprannominato "il Napoleone dei Manicomi": ha influenzato l'organizzazione prevista dalla legge del 1838; si opponeva alla segregazione tra curabili ed incurabili, voleva ospedali con dormitori al posto delle celle, con luoghi di riunione e di rilassamento. E' un sostenitore di una psichiatria senza psicologia, poiche' ritiene che solo le lesioni cerebrali possono servire come base per una classificazione delle malattie. Fu quindi contrario ai tentativi di classificazione delle malattie mentali su base psicologica, poichè sosteneva che la psicologia non avesse ancora solide basi.
Le sue dottrine sono molto seguite nel nord dell'Italia, sopratutto a Genova, Torino e Milano. Ritiene che la malattia derivi da un eccesso o da una mancanza di stimoli, per cui la terapia comporta l'uso di stimolanti o controstimolanti: per la pazzia adopera abbondantemente dei contro-stimolanti, quali salassi, purgativi, docce.
Conduce studi sul cervello con metodo sperimentale e dimostra che il cervelletto è una parte del cervello necessaria per la coordinazione dei movimenti.Allievo di Rasori, considera il fluido elettrico come il principale fattore dell'eccitabilita'.
I RIFORMISTI ITALIANI
Giurista e uomo politico, si laurea in giurisprudenza all'Università di Pavia. Si occupò della riforma dell'amministrazione della giustizia e pubblicò nel 1764 "Dei delitti e delle pene", dove esprime una filantropia concreta e sincera, un concetto di giustizia che esclude la vendetta, preoccupata piu' di prevenire che di punire.Leva la sua voce contro la pena di morte, la tortura, le prigioni malsane e sovraffollate. Il libro, tradotto in francese, fu commentato da Voltaire e Diderot e divenne il testo fondamentale per tutti i progetti di riforma del sistema giudiziario.
Il dottor Giovanni Stefano Bonacossa entra nell'Ospedale dei Pazzerelli di Torino nel 1836, Nel 1853 gli viene affidato l'incarico di presentare un completo progetto per "l'erezione di un Manicomio che onori il paese". Nel 1838 il Bonacossa visita i principali manicomi , prendendo contatti diretti con scienziati e psichiatri di ogni parte d'Europa ed assume la Direzione Tecnica del nuovo Manicomio di Collegno. Nel 1848 la Direzione del R.Manicomio di Torino, per la prima volta in Italia, chiede che venga istituita una cattedra per l'insegnamento della psichiatria, che nel 1850 viene affidata al Bonacossa, che la tenne fino alla morte, nel 1878.
Avvocato e barone siciliano, inizia ad interessarsi della pazzia per ragioni familiari (la morte del figlio, affetto da una grave depressione) nel 1824. Attua la riforma della "Real Casa dei Matti" di Palermo, di cui venne nominato amministratore,per stabilirvi un ambiente terapeutico favorevole e tollerante. Convinto che le situazioni familiari e le cause ambientali fossero le cause scatenanti della malattia mentale, cercò di creare un'atmosfera di affetto e comprensione; è stato un grande innovatore e fautore del trattamento ambientale e della "comunità terapeutica": il 40% dei pazienti trattati con il suo metodo, a quanto si diceva, guariva completamente.
I RIFORMATORI INGLESI
Dopo essersi laureato in medicina con una tesi intitolata "De statu mentis in insania et melancholia", fu nominato professore di medicina all'University College di Londra. Si adoperò a lungo per introdurre lo studio della psichiatria nel curriculum degli studi universitari, senza riuscirvi, poichè i tempi non erano ancora maturi. Nel manicomio di Hanwell, dove fu nominato medico primario, contribuì a creare una scuola di istruzione in psichiatria clinica. Ha il merito di avere affermato e sostenuto il metodo del "No-restraint", cioe' l'assenza completa di costrizione fisica: insegnava che incatenare un malato è peggio che trascurarlo. Egli scrive: "la costrizione e' simbolo d'abbandono del malato ed e' il sostituto delle cure numerose che il suo stato richiede". L'abolizione della contenzione provoca nel mondo della psichiatria un ampio dibattito: i francesi si dimostrano scettici sulla sua efficacia, gli americani la ostacolano in ogni modo, anche in Inghilterra, nonostante la generale accettazione delle idee del Conolly, il problema viene dibattuto per mezzo secolo. L'abolizione della costrizione impone una grande rivoluzione psicologica, poiche' costringe il medico-psicologo a comprendere il malato ed a porre l'accento non tanto sulle differenze tra il malato ed il sano, quanto sulle caratteristiche comuni; determina inoltre la necessita' di avere personale preparato, per cui sopratutto in Inghilterra ed in America si aprono scuole speciali per infermieri psichiatrici.
LO SVILUPPO DELLA CLINICA PSICHIATRICA
Medico francese, tentò invano la carriera letteraria e teatrale prima di dedicarsi agli studi di medicina. Insegnò medicina sperimentale al Collegio di Francia, fu professore di fisiologia comparata al Museo di storia naturale, fu nominato senatore. Illustre fisiologo e filosofo, fu uno dei piu' grandi sperimentatori della storia della biologia; la sua "Introduzione alla medicina sperimentale" fornisce il modello per ogni ricerca obiettiva. Tra le sue fondamentali scoperte sono da ricordare quella della funzione glicogenetica del fegato e quella dei nervi vasomotori. Ha scacciato dalla fisiologia la forza vitale e le cause finali ed ha fondato il determinismo sperimentale, per cui ogni fenomeno è determinato dalle condizioni materiali indefinite che ne sono la causa prossima. Esercitò una grande influenza negli ambienti scientifici sia per l'importanza delle sue idee e delle sue ricerche, sia per l'opera di divulgazione svolta dai suoi numerosi allievi.
Medico patologo tedesco, si occupò di oncologia, di etnologia ed antropologia; fu professore di patologia a Berlino. Con la sua opera di grande patologo e clinico spalanca nuovi orizzonti alla medicina; sostenne che tutte le cellule derivano da cellule, per cui tutta la patologia può essere compresa in termini di malattia cellulare. E' sua la celebre frase "omnis cellula e cellula" Le idee di Virchow furono decisive per trasformare radicalmente il pensiero medico, anche se attualmente i suoi principii non sono totalmente accettati pur contenendo alcuni dati esatti. Fu anche noto uomo politico, democratico convinto e deputato progressista, tenace oppositore di Bismarck.
Celebre naturalista inglese, studiò medicina ad Edimburgo e si dedicò a studi ecclesiastici a Cambridge. Il suo maggior interesse era per le scienze naturali, disciplina in cui si laureò nel 1831. Le numerose osservazioni che ebbe modo di compiere nei suoi numerosi viaggi ed attraverso gli studi e i documenti raccolti lo portarono a formulare una teoria sull'evoluzione delle specie che fu chiamata "darwinismo". Darwin ntroduce in biologia i principii di mutazione e probabilità già affermati nelle scienze fisiche. Viene definitivamente distrutta la credenza in una mistica forza vitale operante all'interno dell'organismo secondo scopi prestabiliti. La teoria dell'evoluzione ha esercitato sulla psichiatria un'influenza considerevole. Contribuisce all'evolversi della fisiognomia con l'opera "L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali".
Eminente filosofo, già prima di Darwin aveva pensato ad una organizzazione evolutiva del cervello: fu lui a coniare l'espressione "sopravvivenza del più adatto".
PSICOFISIOLOGIA, LOCALIZZAZIONI CEREBRALI
Chirurgo ed antropologo, ebbe la cattedra di patologia chirurgica alla facoltà di medicina di Parigi; fu poi professore di antropologia all'Istituto Antropologico ed è considerato uno dei fondatori dell'antropologia moderna. Studiò in particolar modo il cervello e localizzò l'afasia nella terza circonvoluzione cerebrale sinistra, permettendo di attuare in seguito altre importanti ricerche. Si occupò anche degli aneurismi, dei tumori, di craniometria e di anatomia. Scrisse anche numerose e fondamentali opere di antropologia, fondò la scuola di antropologia e la "Revue d'anthropologie".
Neurologo francese, fu collaboratore e discepolo di Charcot; divenne professore aggregato e poi titolare della cattedra di neurologia alla Salpetrière. Studiò e descrisse numerose malattie neurologiche, mise in evidenza il ruolo e l'importanza dell'ipofisi nell'equilibrio organico, avanzò un'ipotesi, poi abbandonata, sulla natura delle afasie come forma di demenza. Studiando le caratteristiche delle fasi isteriche sostiene che queste potevano provocare veri e propri attacchi epilettici.
E' l'iniziatore della psicologia patologica: le sue opere sulle malattie della memoria, della volonta' e della personalita' hanno grande influenza sui clinici.
GLI ALLIEVI DI ESQUIROL
Ritiene che la pazzia derivi da lesioni organiche, non accetta l'esistenza delle monomanie, descrive l'alternanza di mania e di melanconia col nome di pazzia circolare. Un paziente era per lui una psicologia vivente e complessa; quando fu progettata la nuova legge del 1838, fu lui a proporre l'eliminazione di termini quali "imbecillità'" e "demenza", introducendo al loro posto il nuovo termine di "alienazione mentale", ritenendo che la malattia mentale derivasse in parte dall'estraniamento dei malati dal contesto sociale. Nel 1840 crea alla Salpetriere la prima societa' di patrocinio.
Si dedica all'educazione dei ritardati mentali.
Carbonaro e uomo politico, descrive la pazzia lucida dove si possono ritrovare i caratteri della perversita' e dell'aggressivita' delirante.
Fece notare che forti impulsi possono sopraffare la coscienza dell'uomo e costringerlo a compiere atti criminali, idea in contrasto con chi sosteneva che i criminali sono senza coscienza, per cui sosteneva che i criminali dovessero essere curati. Da' molta importanza alla concezione psicologica del delirio, ritenuto un'idea falsa da trattare con la "cura morale": il malato deve rinunciare al delirio se non vuole ricevere secchi d'acqua o docce fredde. Questa concezione arcaica e brutale fu molto criticata.
Cominciò ad occuparsi delle forze emotive ed irrazionali nascoste nella personalità, secondo la tendenza romantica dell'epoca. Anticipò alcune tendenze del pensiero psicanalitico, quali la necessità dell'introspezione, l'importanza dei sogni per comprendere i disturbi mentali e l'intuizione del concetto di "inconscio".Durante un viaggio in Oriente dove accompagnava un malato di Esquirol, studiò gli effetti dell'hascisc.
Descrive la confusione mentale primitiva, si occupa dell'educazione dei ritardati mentali.
Medico francese, si occupò di malattie nervose e mentali; fu allievo di Delasiauve, e contribuì alla riorganizzazione dei servizi per bambini ritardati mentali a Bicetre ed alla Salpetrière.
Analizzando i sintomi clinici della paralisi progressiva, richiama l'attenzione sulla perversione dei sentimenti morali nei primi stadi della malattia. Studia l'omicidio, il suicidio, le allucinazioni, la pazzia considerata come un pericolo sociale.
LA TEORIA DELLA DEGENERAZIONE
Osservando numerosi ritardati mentali sviluppa la sua tesi della degenerazione, che designa uno stato mentale costituito da disturbi causati dall'eredita' o da da affezioni acquisite nel corso dell'infanzia. Pur essendo ancora molto influenzato da un approccio organico, suggeriva ai medici di studiare la vita emotiva dei genitori dei loro pazienti.
Studia la pazzia ereditaria e divide gli alienati in vari gruppi, i normali che per varie cause diventano malati, maniaci, malinconici, ed i degenerati di tipo inferiore, medio o superiore, per cause anatomiche che determinano imperfezioni sia fisiche che mentali.
Sostiene che i difetti fisici, intellettuali e morali di un individuo lo rendono incapace di adattarsi, per cui può diventare pazzo o criminale.
Compie studi e ricerche sulla paralisi progressiva, di cui descrive quattro distinte varietà cliniche: la paralitica, la congestiva, l'espansiva e la malinconica. Analizza inoltre la pazzia circolare e la pazzia isterica.
CHARCOT E IL PROBLEMA DELL'ISTERISMO
Fu professore di anatomia patologica, membro dell'Accademia di medicina e dell'Accademia delle scienze. Molto conosciuti ed apprezzati furono i suoi lavori sull'anatomia patologica, sulla clinica medica e sopratutto sulla patologia nervosa. Le sue lezioni, tenute alla Salpetrière dal 1873 al 1884, furono tradotte in tutte le lingue Era un grande osservatore, per cui i fatti valevano più delle teorie. , fu nominato medico incaricato all'ospedale della Salpetrière che allora ospitava circa cinquemila pazienti. Fu anche professore di patologia clinica del sistema nervoso; classificò i pazienti che aveva in osservazione come malati di isteria e di nevrosi. Le accurate descrizioni di questi pazienti destarono l'interesse per il ruolo che i fattori psicologici hanno nei disturbi psichiatrici ed in alcune malattie croniche. Si interessò molto al fenomeno dell'ipnosi, allora in discredito presso la maggior parte dei medici, che utilizzò per produrre paralisi in pazienti isteriche e per guarire i medesimi sintomi indotti con la suggestione ipnotica. Il nome di Charcot è infatti legato agli studi sull'isteria e sull'ipnosi, che furono il punto di partenza per l'elaborazione delle teorie di Freud, che fu suo allievo.
Professore all'Università di Strasburgo, si stabilì poi a Nancy, dove studiò sopratutto l'ipnotismo e la suggestione. In contrasto con Charcot, sostiene che e' la suggestione che domina l'ipnosi, ritiene che molte persone possono essere ipnotizzate, anche se non sono isteriche; spiega sia l'isteria che l'ipnosi su basi esclusivamente psicologiche affermando che i fenomeni fisici non sono altro che fenomeni psichici: critica la realta' somatica dei sintomi isterici e afferma che si tratta di fenomeni emotivi.
LA PSICHIATRIA TEDESCA DEL XIX SECOLO
Filosofo e psicologo tedesco, fu professore a Berlino ed esercitò una notevole influenza in Germania sopratutto come pedagogista. Fa parte della corrente degli psichisti che, seppur imbevuti di teologia e filosofia romantica, sono attenti allo studio delle passioni e dei movimenti psicologici, da cui si aspettano una reale conoscenza della malattia mentale. Sostiene un approccio psicosomatico alle malattie, straordinariamente moderno,con la convinzione che le idee possono essere simbolizzate ed espresse mediante reazioni fisiche.
E' considerato un idealista; descrive l'aggressivita' come componente dei deliri di persecuzione e sostiene l'importanza dei desideri insoddisfatti, introducendo il concetto che molti disturbi mentali e fisici possono derivare da cause puramente psicologiche e devono essere distinti dai disturbi mentali che hanno una base organica.
Incominciò a studiare medicina a 17 anni e si laureò a 21 anni. Influenzò notevolmente la psichiatria italiana, in particolare i giovani scienziati. Si era battuto in Germania per smantellare il manicomio tradizionale, sostituendolo con un modello che prevedeva colonie agricole, strutture urbane per brevi degenze, strutture speciali per epilettici. Prima di enunciare le sue teorie, raccoglie osservazioni dirette e mette in primo piano una intenzionalità emancipatrice. E' il maggior rappresentante degli organicisti, da cui gli psichisti sono messi in ombra. Sostiene che le malattie mentali sono esclusivamente malattie del cervello. Si rendeva conto che le speculazioni poetiche dei romantici sulla pazzia generavano confusione, per cui si chiese quale organo debba ammalarsi perchè si abbia la pazzia. Sosteneva quindi una visione organicistica della malattia mentale, anche se in alcune sue osservazioni dimostra una profonda intuizione di fattori psicologici, quali il ruolo dei sogni per cui stabilì una correlazione tra stati mentali e processi onirici, il concetto di Io e il ruolo della rimozione negli stati mentali. Affermava chiaramente che i metodi terapeutici psicologici dovessere avere la stessa importanza dei metodi fisici , che la terapia dovesse adattarsi ad ogni singolo paziente e che era necessario conoscere profondamente la personalità di ognuno ed era contrario a qualsiasi misura inumana, compresa la contenzione, che ammetteva solo in casi eccezionali, per evitare che il malato ferisse gli altri o se stesso.
Brillante allievo di Griesinger, si dedicò allo studio dell'eccitabilità elettrica del cervello, in seguito alla constatazione che una stimolazione su un lato del cervello provoca la contrazione di parti del corpo sul lato opposto. Diede l'avvio alla neurofisiologia sperimentale.
Neurologo e celebre istopatologo tedesco, professore di Freud a Vienna, descrisse numerose formazioni nervose e introdusse nel linguaggio psichiatrico il termine di "amenza". Identificò molte strutture che si trovano in profondità nella sostanza cerebrale e propose una classificazione delle malattie mentali basata sui suoi studi istopatologici. Sostenne tra l'altro che un eccesso od una insufficienza della circolazione del sangue determinassero eccitazione o depressione. Questo e altri ragionamenti infondati furono definiti dai critici una "mitologia del cervello".
Si occupa di medicina legale degli alienati, di patologia sessuale e di nevrosi. Descrive le aberrazioni dell'istinto sessuale: in questi anni, in cui avviene un rinnovato interesse per la vita emotiva ed istintuale dell'uomo, era possibile occuparsi soltanto delle manifestazioni patologiche dell'impulso sessuale, senza mai affrontare un discorso sulla sessualità normale adulta.
Illustre clinico di Lipsia, dotato di grande immaginazione ed abilità letteraria, crede nell'origine psicologica dei sintomi isterici. Studia in particolar modo la creatività ed il talento artistico, adotta la teoria del "degenerato superiore" e si considera tale, scrive numerose patografie di uomini illustri.
Famoso professore di medicina interna all'Università di Jena, ebbe tra i suoi assistenti Freud, che in quel periodo (1881) progettava di dedicarsi alla libera professione come neurologo.
Elabora e diffonde la legge biogenetica secondo cui lo sviluppo embriologico, dall'ovocellula all'organismo pluricellulare, ricapitola la storia evolutiva della specie, per cui la memoria trascende la connotazione psicologica e può essere concepita come un principio biologico universale onnipresente nella materia vivente.
Professore di medicina a Lipsia e a Heidelberg, tenne la cattedra di patologia e terapia speciale; si dedica allo studio delle malattie nervose, in particolare le malattie neurologiche connesse con la distrofia muscolare. Elabora tra l'altro un procedimento terapeutico, utilizzato anche da Freud, che consiste nell'applicare deboli correnti elettriche ai muscoli dei pazienti. Freud abbandonò le terapie elettriche di Erb quando si rese conto che erano una forma di suggestione senza alcun durevole effetto terapeutico.
Celebre psicofisiologo, professore all'Università di Lipsia, si dedica a studi di psicologia sperimentale di fisiologia ed a studi critici sull'ipnotismo e la suggestione. Tra i suoi studenti si trovano Kraepelin e Cattel, l'inventore dei tests mentali.
Professore all'Università di Lipsia, celebre neuroanatomista, eseguiva frequenti autopsie su pazienti morti di malattie organiche al cervello.
Allievo di Erb, di Wundt e di Flechsig, assume un atteggiamento esclusivamente scientifico, rifiuta ogni compromissione con la filosofia dando rilievo alle scienze naturali ed alla biologia. Raccoglie meticolosamente migliaia di casi clinici in base ai quali elabora un sistema di psichiatria descrittiva ancor oggi usato per classificare i malati di mente in base ai loro comportamenti manifesti. Si interessa di fronte al malato del funzionamento e non del pensiero, e' interessato solo dai sintomi. Distingue due grandi psicosi: la psicosi maniaco-depressiva che ritiene curabile e la demenza precoce (che raggruppa la catatonia, l'ebefrenia e la demenza paranoide), che ritiene incurabile. Nel caotico accumulo delle osservazioni cliniche riesce ad introdurre un sistema di classificazione che ha retto fino ai nostri giorni; tuttavia la sua sistematizzazione ha ostacolato una migliore comprensione dei disturbi mentali. La sua opera rappresenta quel periodo antipsicologico, iniziato con Griesinger, che domina la scena fin quando l'approccio dinamico freudiano ridesta l'interesse per il paziente come individuo unico con una storia unica.
LA PSICHIATRIA NEGLI ALTRI PAESI D'EUROPA
Medico psichiatra inglese, fu professore di medicina legale all'Università di Londra; sostiene che i delinquenti debbano essere considerati malati più che colpevoli, per cui la loro responsabilità debba essere limitata. E' convinto che la pazzia è una malattia organica e rifiuta ogni speculazione metafisica. Sostiene che il carattere è determinato dalla struttura del cervello Sottolinea comunque la necessità di studiare la biografia dei pazienti, pur rifiutando l'introspezione; appartiene come Griesinger al periodo antipsicologico sorto come reazione alle eccessive speculazioni del Romanticismo.
Medico e scrittore americano, lavorò nell'ospedale di Filadelfia; durante la guerra di Secessione si dedicò allo studio dei traumatismi cranici e dei nervi periferici. E' considerato l'iniziatore della neurologia negli Stati Uniti, si occupò anche di tossicologia e studiò l'azione e gli effetti di alcuni farmaci come l'oppio e l'atropina. Come scrittore è ricordato per alcune raccolte poetiche e sopratutto per numerosi romanzi storici dotati di un solido impianto narrativo ed una precisa caratterizzazione psicologica dei personaggi.
Medico psichiatra, ebbe la cattedra di Psichiatria presso l'Università di Torino, città dove fu anche Direttore del "Regio Ospedale Psichiatrico; gli venne poi offerta la cattedra di Psichiatria presso l'Università di Genova, dove si trasferì definitivamente. Fu anche filosofo, seguace dell'indirizzo positivistico, e diresse la "Rivista di filosofia scientifica". Contribuì al rinnovamento degli ospedali psichiatrici, si dedicò allo studio delle origini corticali dell'epilessia e delle nevrosi traumatiche, pubblicò un notevole "Manuale di semeiotica delle malattie mentali", si dedicò anche a studi di psicologia sperimentale, di metapsichica e di antropologia.
Direttore dell'Istituto Psichiatrico di Roma, è molto conosciuto per i suoi studi sulle allucinazioni. E' autore di una opera fondamentale su "L'assistenza degli alienati in Italia e nelle altre nazioni"
Psichiatra ed antropologo, insegnò in un corso sulle malattie mentali all'Università di Pavia; nel 1871 divenne direttore dell'Ospedale Psichiatrico di Pesaro; fu poi professore di igiene pubblica e di medicina legale all'Università di Torino, dove successivamente ebbe la cattedra di Psichiatria ed infine, nel 1905, la cattedra di Antropologia Criminale. Seguace della scuola positivista, compì numerosi studi di medicina sociale, che costituiscono una delle principali fonti della legislazione sanitaria italiana. E' considerato il fondatore dell'antropologia criminale e della "scuola positiva del diritto penale", che diffuse le idee che successivamente influenzarono Enrico Ferri. Si riallacciò alla dottrina di Galton, per cui la criminalità è innata e biologicamente condizionata, e sostenne che i comportamenti atipici del delinquente e del genio sono condizionati sia da componenti ambientali socioeconomici, che tendeva sottovalutare, che da fattori indipendenti dalla volontà, come l'ereditarietà e le malattie nervose, che diminuiscono la responsabilità del criminale, in quanto è anzitutto un malato. Si dedicò anche allo studio anatomico del cranio dei criminali; sostenne l'esistenza di un tipo d'uomo, il criminale-nato, dominato dall'atavismo, per cui l'antropologia permette di predire il comportamento delinquente a partire da certe stigmate anatomiche, fisiologiche e psicologiche.
Fu criminologo e uomo politico; si laureò a Bologna con una tesi su "L'imputabilità umana e la negazione del libero arbitrio". La sua principale opera, "Sociologia criminale", diventò il manifesto della scuola positivo-sociologica. Fu professore di diritto penale in varie università italiane, militò nel partito socialista e per alcuni anni diresse il giornale "Avanti !". Durante l'epoca fascista abbandonò il socialismo e si avvicinò al regime. Fondatore di una sociologia criminale, ammette l'importanza del disadattamento sociale come fattore della delinquenza.
Attivo a Pietroburgo, dove fonda l'Istituto Psiconeurologico, elabora una psicologia obiettiva basata sulla riflessologia. Influenzato dalle teorie di Pavlov, studia i fenomeni fisiologici associati all'ipnosi e compie esperimenti di psicochirurgia.
Medico fisiologo e sperimentatore, si addottorò in medicina a Pietroburgo con una tesi sui nervi centrifugi del cuore; proseguì gli studi sulla circolazione in Germania, fu poi nominato professore di farmacologia a Pietroburgo. Nel 1904 ottenne il premio Nobel per la medicina e la fisiologia, in seguito ai suoi lavori sulla digestione in cui sottolinea l'azione del sistema nervoso nella nutrizione dell'organismo. Osservò in modo particolare il fenomeno della "secrezione psichica", detta poi "riflesso condizionato", che rappresentò il punto di partenza di un nuovo metodo psicologico che fu esteso alle ricerche sul comportamento umano. Sostiene la continuità della fisiologia e della psicologia, considera la vita psichica esclusivamente basata sul condizionamento: i riflessi condizionati, associati insieme, possono provocare l'eccitamento o l'inibizione; da qui derivano i vari tipi nervosi costituzionali o patologici, i disturbi psichici derivano dallo squilibrio tra inibizione ed eccitazione. Le sue teorie lo portano ad una concezione meccanicistica del comportamento e ad una classificazione dei vari tipi di personalità basata sul modo in cui gli individui reagiscono a stimoli fortemente irritanti. L'opera di Pavlov rappresenta uno dei momenti fondamentali della moderna fisiologia e psicofisiologia, le sue ipotesi sono state applicate all'interpretazione di numerose malattie mentali, il metodo dei riflessi condizionati è tuttora applicato in numerose applicazioni, tra cui la più conosciuta è quella relativa al "parto indolore".
IL XX SECOLO
La psichiatria del XX secolo vede organizzarsi il movimento psicanalitico il cui sistema di rapporti con il malato influenza anche i suoi avversari. Tra le due guerre si sviluppano le terapie di choc, diverse forme di psicoterapia e nuove forme di assistenza. Dal 1945 la psicosomatica introduce la psicologia in medicina. Lo sviluppo rapido della psicofarmacologia permette nuovi risultati terapeutici e pone il problema dei rapporti con la psicoterapia.
L'assistenza psichiatrica e' in continua evoluzione e si affermano nuove concezioni socioterapiche.
Laureato in Lettere ed in Medicina, fu direttore del laboratorio di psicologia patologica alla clinica della Salpètriere. Nel 1902 fu titolare della cattedra di psicologia sperimentale e comparata al Collegio di Francia. Filosofo, psicologo e medico, collaboratore ed allievo di Charcot; fonda una psicologia clinica basata sull'osservazione attenta ed accurata dei casi. Convergono in lui la psichiatria e la psicologia. Descrive la condizione di debolezza psichica costituzionale o psicastenia che presenta il sistema nervoso degli isterici come conseguenza di un eccessivo affaticamento o di uno shock, elabora l'importante teoria secondo cui la mancanza di integrazione determina fenomeni isterici e dissociativi, la così detta doppia personalità. Janet utilizza l'ipnosi con molti pazienti e scopre che molti guariscono dai loro sintomi nevrotici rivivendo l'esperienza traumatica. Compie numerose ricerche sull'isteria e sostiene che l'origine dei sintomi isterici risiede nella presenza di complessi di idee che si sono distaccate dalla coscienza e continuano ad agire come elementi inconsci: questa sua ipotesi costituisce il sostegno teoretico del metodo di Freud e Breuer.
Medico, fisiologo e psicologo, fu direttore del laboratorio di psicofisiologia alla Sorbona. Anch'egli fu collaboratore di Charcot; si interessò della psicologia dei bambini.Psicologo sperimentale, fondatore della prima rivista francese di psicologia, elaborò in collaborazione con lo psichiatra Theodore Simon una scala di intelligenza per i bambini,ancora oggi ampiamente accettata in tutto il mondo.
Nel 1921, nel tentativo di stabilire una correlazione tra i vari tipi somatici e le varie forme di psicosi, propone una tipologia costituzionalista con due serie opposte, la ciclotimia e la schizotimia. Afferma che gli individui esili, che chiama di tipo astenico, sono più inclini alla schizofrenia, mentre gli individui paffuti, che definisce picnici, sono più inclini alla psicosi maniaco depressiva; sostiene inoltre che gli individui che chiama di tipo atletico sono meno soggetti alle malattie mentali.
Professore di psichiatria a Zurigo, si collega a Kraepelin, da cui deriva il quadro della demenza precoce, ed a Freud, cui deve il primato dell'analisi psicologica. Introduce nella psicanalisi il concetto di ambivalenza e definisce con il termine di "schizofrenia" quella perdita del contatto con la realta' cui si accompagna una esaltazione della vita interiore. Inizialmente vicino a Freud e membro della Società Psicoanalitica fondata a Vienna nel 1907, diede le dimissioni da socio per il modo autoritario in cui l'associazione era diretta e preferì collaborare con Jung.
Discepolo di Bleuler, nel 1927 pone l'accento sulla nozione di contatto vitale con la realta' ed il suo cedimento nella schizofrenia.
Partecipa con Adler ed altri medici alle "riunioni del mercoledì" in casa di Freud, dal 1902 in poi; dirige insieme ad Adler la rivista "Zentralblatt fur Psychoanalise" , organo della Società Psicoanalitica Internazionale, fondata nel 1910. Pur essendo un brillante scrittore e buon conoscitore dei processi inconsci, era considerato poco responsabile, non affidabile e scarsamente apprezzato da Freud.
Medico nella Clinica Psichiatrica dell'Università di Vienna, elabora e descrive il concetto di immagine corporea, contribuendo a rendere più concreta la nozione dell'Io. Considera l'Io come una entità nella quale la consapevolezza del corpo e delle sue funzioni è una componente importante: anticipa il concetto del senso di identità dell'Io, che verrà successivamente elaborato da Erikson.
Neurologo e psichiatra austriaco, si laureò in medicina a Vienna ed inizialmente si dedicò a studi di anatomia e fisiologia del sistema nervoso. Successivamente esercitò la neuropsichiatria ed entrò in contatto con pazienti psiconevrotici, che allora venivano curati con l'ipnosi. Per approfondire le tecniche ipnotiche, nel 1885, con una borsa di studio andò a Parigi, alla Salpetrière, dove fu allievo di Charcot e da lui apprese che le nevrosi, compresa l'isteria, sono affezioni psichiche senza alcuna lesione organica, per cui era possibile con l'ipnosi, considerata una nevrosi artificiale, far scomparire i sintomi. Tornato a Vienna, poichè non tutti i casi di nevrosi venivano risolti con il trattamento ipnotico, si recò a Nancy alla scuola di Bernheim e Lièbault, dove l'ipnosi era studiata con altri metodi, ma non ottenne risultati. Prese quindi contatto con il medico viennese Breuer, che stava sperimentando la rievocazione, sotto ipnosi, di un insieme di fatti collegati a forti reazioni emotive dei pazienti, che producevano risultati soddisfacenti tramite la loro estrinsecazione. Breuer e Freud elaborarono quindi una terapia detta catartica, che utilizzava l'ipnosi non per bloccare i sintomi, ma per liberare il malato tramite la rievocazione delle cariche emotive connesse al disturbo nevrotico. In seguito Freud, distaccatosi da Breuer, non utilizzò più l'ipnosi ma elaborò il metodo delle "associazioni libere" per indurre il paziente a rievocare spontaneamente i ricordi, i pensieri, le impressioni più o meno collegate ai disturbi. Nacque così la psicoanalisi come tecnica che permette di esplorare gli strati più profondi della coscienza e anche come teoria della struttura psicologica della personalità, estesa anche agli stati non coscienti. Freud rappresenta una delle figure più influenti della storia della psichiatria e di tutta la cultura occidentale. Fin dall'inizio della sua carriera sostiene che per curare le malattie mentali bisogna comprenderne la natura, e che per comprendere bisogna osservare sistematicamente. La psicanalisi quindi è in origine un valido metodo d'indagine; Freud riesce per la prima volta a spiegare il comportamento umano in termini psicologici e a dimostrare che in circostanze adatte questo comportamento può essere modificato., determinando l'unificazione della terapia e della ricerca. L'importanza della psicanalisi per la psichiatria e' valutabile dal fatto che contribuisce a mantenere una medicina della persona dove piu' che la somma dei sintomi conta la storia individuale e psicologica del paziente. Le teorie di Freud, dopo un periodo di iniziale ostilità, ottennero riconoscimenti negli ambienti scientifici ufficiali. Freud potè insegnare come professore straordinario e poi ordinario presso l'Università di Vienna; intorno a lui si costituì una scuola di giovani ricercatori, come Adler, Jung, Rank e altri, che formarono la Società psicoanalitica internazionale. Nel 1938 in seguito alle persecuzioni antiebraiche fu costretto a lasciare Vienna per rifugiarsi a Londra, dove morì l'anno dopo.