I servizi |
I servizi amministrativo-economici e le lavorazioni industriali e dei ricoverati nelle tre case del R.Manicomio
GLI IMPIANTI
ECONOMICO-INDUSTRIALI NEL R. MANICOMIO DI TORINO
Prima di parlare di tutto quanto è vita ed attività tutta speciale delle nostre Case Manicomiali riguardo al lavoro dei ricoverati coordinato con le cure mediche e col lavoro delle maestranze specializzate, è logico accennare ai servizi generali. Così dirò che al servizio dell'alimentazione si provvede mediante tre grandiose cucine, due delle quali - le più antiche di Torino e di Collegno - funzionano con fornelloni ordinari a fuoco diretto. Al Ricovero Provinciale invece la cucina è a vapore servita dall'impianto centrale di macchine. Alle tre cucine, sotto la direzione delle Suore, sono addetti ripartitamente circa quaranta aiutanti di cucina - in gran parte donne - coadiuvate a Torino e a Collegno, per le grosse fatiche, da uomini. Integrano il lavoro delle maestranze di cucina numerosi ricoverati e ricoverate, che attendono essenzialmente alla pulizia delle verdure e dei vasi di cucina. Annesse alle cucine, sotto la direzione di una Suora dispensiera vi sono le dispense che costituiscono il centro del servizio dell'alimentazione, che ricevono e dalle quali si irradia l'enorme quantità di viveri che risulta dalla annessa tabella dei consumi di un anno. Il riscaldamento di tutti gli ambienti è fatto, nelle vecchie Case di Torino e di Collegno con numerosi caloriferi ad aria calda, ed al Ricovero coll'impianto centrale a vapore. Ora si sta provando a Collegno la parziale sostituzione degli impianti a riscaldamento di carbone coke con impianti a nafta. All'illuminazione totalmente elettrica si provvede colle cabine di trasformazione che permettono di usare l'energia elettrica o come forza motrice per azionare i numerosi motori, o come luce. Gli operai elettricisti nostri provvedono alla manutenzione delle linee e degli impianti in genere. |
IL LAVORO DEI LABORATORI E DEI RICOVERATI Le Amministrazioni che ressero il R. Manicomio, intuirono ed apprezzarono sino dalla sua fondazione l'importanza delle gestioni dirette dei servizi economici ed in unione ai Sanitari compresero la necessità del lavoro dei ricoverati. E difatti troviamo negli atti del 1828-29, la traccia della esistenza di un forno pane, di una sartoria, di una calzoleria. di una materasseria interna e la prova che ai lavori di costruzione del nuovo Manicomio in Torino furono adibiti anche i ricoverati. Nell'ultimo cinquantennio i servizi economici diretti ed il lavoro dei ricoverati risvegliarono il particolare interessamento delle varie Amministrazioni, dei Sanitari e dei Capi servizio amministrativo, interessamento che andò man mano accentuandosi nell'ultimo trentennio, così da toccare attualmente, può dirsi, ogni campo dell'attività economica ed industriale. |
Nel 1876 l'amministrazione, associando il suo intendimento all'opera personale e preziosa del dott. Carlo Lombard, istituiva in Collegno la Colonia Agricola che attraverso successivi continui miglioramenti, viene a costituire ora una vera azienda agricola divisa in Cascina ed in Orti, a culture modello ed intensive, con stalle di bestiame da lavoro e da latte, nato e selezionato sul posto, con allevamento ed ingrossamento di suini, con pollai, ecc. La Colonia era dapprima limitata a Collegno centro e costituita da oltre 29 ettari, coltivati a campi, prati, pascoli ed orti modello che occupano da soli l'estensione di circa 2 ettari. Successivamente nel 1913 avendo la Provincia di Torino ultimato il Ricovero Provinciale pure in Comune di Collegno, sulla strada di Pianezza, si poté disporre di una piccola Cascina, in allora molto magra, ma che l'opera assidua di una squadra di ricoverati e di ricoverate, diretta da un Capo colono- ortolano, con scassi completi e profondi trasformò in ottimi orti, in campi coltivi ed in frutteto. I terreni della cascina occupano oltre 7 ettari, gli orti ettari 1,25. Inoltre nel successivo anno 1914 la Provincia acquistò nel Comune di Grugliasco una Cascina destinandola a sede del nuovo Manicomio femminile. Ma le vicende della guerra avendo sospeso l'esecuzione del grandioso progetto furono affidati i terreni alla nostra Amministrazione per la coltivazione. E da quell'anno vi attendono i coloni ed i ricoverati di Collegno che vi si trasferiscono giornalmente. Sono così oltre 27 ettari coltivi che si aggiunsero alle nostre colonie agricole. La coltivazione, la raccolta e la conservazione dei prodotti, l'allevamento e mantenimento del bestiame, si possono dire opera pressoché esclusiva dei ricoverati, cui sovraintendono a Collegno 4 persone: un Capo colono, un Sotto capo, che funge da capo ortolano, e due coloni precipuamente addetti come cavallanti. Le tre colonie agricole dispongono di macchine moderne, compresa la moto- aratrice, che facilitano ed accelerano i lavori, ai quali però si ha cura di applicare numerosa la mano d'opera dei ricoverati, tenuto conto dell’eccezionale natura della Colonia che ha finalità essenzialmente di indole sanitaria e che di conseguenza più che scopi economici deve proporsi scopi curativi. A tale metodo di cura, ottimo sotto il doppio punto di vista sanitario- morale, il Medico Direttore locale Comm. Federico Rivano accorda larga ed intelligente cooperazione concedendo numerose, complesse squadre e non arrestandosi davanti ad ostacoli ed a presumibili responsabilità: e difatti i coloni ricoverati dispongono di qualsiasi strumento di lavoro. |
Nel 1904 l'Amministrazione riprendeva la fabbricazione del pane coll'impianto di due forni nella Casa di Torino che rifornivano anche quella di Collegno; poi, data l'ottima riuscita dell'esperimento, impiantava due forni anche a Collegno. Il Ricovero Provinciale fu sempre rifornito dal panificio di Torino. E cosi la lavorazione del pane poté prendere uno sviluppo tale che oggidì, fra i due panifici si panificano mensilmente in totale 450 quintali di farina, somministrando il pane oltreché per le tre Case manicomiali, anche per le numerose famiglie dei funzionari e dei salariati e per diverse Opere Pie di Torino. A tale lavorazione attendono per ciascuna Casa due operai Capi d'arte, coadiuvati da ricoverati. I forni a tipo comune, fino allo scorso anno erano riscaldati a legna; ora lo sono colla nafta o petrolina, mediante apparecchi Preta, con ottimo risultato ed evidente comodità. 1 panifici dispongono di moderna impastatrice azionata elettricamente. |
Postasi risolutamente sulla via delle lavorazioni economiche dirette, l'Amministrazione istituiva nel 1912 a Collegno un laboratorio per la fabbricazione delle paste alimentari che, per la difficoltà dei rifornimenti e di personale, subì una interruzione dal 1919 al 1921 per poi riprendersi. E' fornito di adatto macchinario azionato elettricamente che può produrre mensilmente oltre 70 quintali di paste, quantità sufficiente alle necessità delle nostre Case, di altri piccoli Istituti e delle famiglie dei dipendenti. |
MACELLERIA BOVINI
Nel successivo 1906 si iniziava a Collegno la macellazione delle bovine per le necessità delle Case manicomiali; nel 1908 si concedeva il servizio di rimessione della carne all'Ospedale S. Giovanni di Torino, che successivamente veniva esteso ad altri Pii Istituti, ai Funzionari ed ai dipendenti delle tre Case, al puro prezzo di costo. L'importanza di tale servizio può rilevarsi dai seguenti dati : Nel 1927 si macellarono n. 43 buoi; n. 217 manzi; n. 429 vitelli; n. 5 tori e moggie; in totale n. 694 capi. La produzione fu di Kg. 184.200: la spesa di acquisto di L. 1.405.000. La provvista del bestiame è fatta secondo le nostre disposizioni ad opera di uno speciale incaricato il quale acquista, a sua esclusiva responsabilità, settimanalmente, sui tre principali mercati: Carmagnola, Chieri, Moncalieri, bovine nostrane corrispondenti alle necessità dei nostri servizi con prezzo regolato da speciali modalità di calmiere sulle medie dei bollettini di tali mercati. All'abbattimento ed alla lavorazione provvede un operaio macellaio coadiuvato da ricoverati. MACELLERIA SUINI Un ramo importante dell'attività delle Colonie agricole di Collegno e del Ricovero Provinciale è l'ingrossamento dei suini magroni di acquisto nel Mugello (una media di circa 60 all'anno) e di quelli che da qualche anno sono prodotti da scrofe di razza, nella Colonia di Collegno, tenute con metodi razionali (un totale di oltre 40 nati). Alla loro alimentazione durante il periodo della crescita-ingrasso, si provvede, con notevole rendimento economico. cogli avanzi delle cucine e delle mense dei ricoverati, alimentazione che nell'ultimo periodo dell'ingrasso è integrata con frumentone e crusche. In totale i suini delle stalle di produzione e di ingrossamento, nel 1927 superarono il centinaio. Ad ingrossamento compiuto si procede in sito alla macellazione ed alla confezione dei lardi e di ottimi salumi che sopperiscono alle necessità delle tre Case. La lavorazione è affidata a cottimo a specialisti. Nel 1927 si abbatterono N. 65 capi per un peso vivo di Kg. 13.615 e si lavorarono: Kg. 4.650 di lardi; kg. 2.216 di carne fresca; kg. 5.500 di salumi diversi. Per la conservazione di tutte queste carni, dei lardi, ecc. furono gradualmente impiantati, a cominciare dal marzo 1921, complessivamente fra le tre Case, 4 frigoriferi " Sistema Audifren Singrun ", con camere di raffreddamento, e che producono inoltre il ghiaccio necessario ai servizi di infermeria. |
Il problema della lisciviatura delle biancherie, sotto l'aspetto della garanzia igienica, e della conservazione dei tessuti, è problema grave per le Amministrazioni ospitaliere; onde l'amministrazione del R. Manicomio da oltre 50 anni preoccupandosene, si è conseguentemente, affrancata dall'opera di lavandai mercenari ed ha provvisto con servizi propri. Iniziata la lavanderia alla Casa di Collegno in vecchi locali adattati, l'Amministrazione provvedeva successivamente, nel 1897, su disegno dell'Amministratore Ing. L. Fenoglio, alla costruzione del grandioso padiglione attuale lungo m. 100, largo 12, alto 7,50 in un solo vano, ed all'impianto della lavanderia a vapore, provvista di 4 ampie vasche di primo lavaggio e di risciacquatura, e di moderno macchinario azionato da motori elettrici, per la lisciviatura e per il prosciugamento a vapore delle biancherie. Seguendo i progressi della industria specializzata e delle necessità dei servizi, l'impianto viene man mano rinnovato e integrato da nuovi elementi, in modo che corrisponde a tutte le esigenze delle Case di Collegno e di Torino, con un lavoro di intensità impressionante, dei quale possono dare idea le cifre che seguono comprendenti i capi di biancheria, di vestiario e casermaggio che mensilmente vengono all'incirca lavati: N. 31.000 lenzuola; n. 16.000 camicie, oltre a 50.000 capi cumulativamente di biancheria e indumenti di varia natura. In totale si lisciviano circa 97.000 capi al mese. Alla Lavanderia di Collegno, nel 1913 venne aggiunta quella del nuovo Ricovero Provinciale sulla strada di Pianezza, che provvede alle necessità di detta Casa, ove si lavano mensilmente: N. 18.610 lenzuola; n. 8.720 camicie; n. 28.600 capi di biancheria ed indumenti vari, con un totale di circa 53.000 ivi lavati. |
CONFEZIONE DELLA BIANCHERIA - RAMMENDO - SARTORIA
L'organizzazione del lavoro di confezione e di rammendo degli effetti di vestiario e biancheria, che per la natura dei nostri ricoverati assume un movimento enorme, è cosi diligente, estesa, completa, che i laboratori femminili istituiti nelle tre Case, costituiti unicamente da ricoverate dirette e coadiuvate dalle Suore, provvedono a tutto il fabbisogno delle tre Case senza che mai siasi manifestata la necessità di ricorrere a mano d'opera estranea. A complemento di tali Laboratori, nel 1924 veniva sostituito al servizio di sartoria fatto a cottimo a mezzo dì un capo sarto tagliatore, che affidava in massima il lavoro ad estranei, il Laboratorio interno di sartoria, con lo scopo precipuo di dare lavoro ai ricoverati; ad esso sono addetti ricoverati professionisti od altri ricoverati desiderosi di essere addestrati, i quali provvedono nella massima parte alla lavorazione del fabbisogno per la sezione maschile; nel 1926 si organizzò, ed ora funziona normalmente, il laboratorio di tessitura di cotoni per vestiario, lavorazione che prima era ridotta ad un telaio al quale lavorava un ricoverato, mentre ora vi è addetto anche un buon numero di ricoverate. Nel 1927, con semplici telai a mano si produssero i seguenti manufatti: Grisette per vestiario m. 1.200; Mistone per vestiario m. 2.400; Tela per asciugamani m. 1.400; Fettuccia m. 1.500; Tovaglie m. 125; Coperte n. 450. |
OFFICINE DI MANUTENZIONE DI FABBRICATI A tutti i servizi di manutenzione dei fabbricati, del mobilio ed accessori, dei caloriferi, della disinfezione e ripulitura dei locali, provvedono ottimi Capi di arte ed operai, coadiuvati da numerose squadre di ricoverati, costituenti volenterose maestranze specializzate che possono gareggiare colle migliori dell'industria privata. Vi sono squadre di muratori, di cementisti che fabbricano tubi, piastrelle e blocchi di cemento; di decoratori; di fabbri-ferrai e meccanici che producono e riparano letti e macchine e lavori vari; di falegnami abilissimi in ogni lavoro, in serramenti, ed in mobili, con laboratorio dotato di macchinari perfezionati; di elettricisti; e di pompisti-lattonieri; di fumisti; di fabbricanti di scope ed impagliatori di sedie; di manovali per trasporti. Sotto la direzione del benemerito Rettore Spirituale, funziona pure a Collegno una piccola buona tipografia, alla quale egli educa essenzialmente i ragazzi ricoverati, e che provvede ai lavori tipografici ordinari necessari ai servizi delle Case. Saltuariamente, a seconda della fortuita presenza di ricoverati specialisti, funzionano laboratori di orologeria, di cappellai, di scultori, di figurinai, ecc. La a prova specifica della attività lavorativa e dei campi di lavoro dei ricoverati, oltre che dalle fotografie annesse è data dall'unito allegato colle giornate di lavoro compiuto nelle tre Case dalle varie categorie di ricoverati lavoratori. Parallelamente al progredire delle lavorazioni già iniziate, altre ne sorgono a completare l'attività industriale delle nostre Case. Ora si è iniziata la lavorazione del sapone allo scopo di usufruire utilmente dei grassi residui della macellazione e delle cucine; e dagli esperimenti fatti si ha la certezza che anche da questo lato il R. Manicomio potrà fare a meno di acquistare i 100 quintali di sapone che annualmente consuma nelle proprie lavanderie, nei bagni e nella pulizia personale. Si stanno facendo prove per la fabbricazione della lisciva da bucato. Se l'opera ed il lavoro dei ricoverati sono da segnalarsi e da apprezzarsi, non posso però trascurare di rilevare che hanno essenzialmente per unica finalità quella di indole sanitaria ed uno scopo morale e curativo per il sollievo fisico-mentale dei ricoverati, perché il lieve compenso in vitto od in denaro che si accorda in generale ai ricoverati lavoratori serve più che altro per eccitare la perduta volontà e la forza morale al lavoro. |
COOPERAZIONE FRA ENTI PUBBLICI Nel descrivere i servizi del panificio, del pastificio e della macelleria, si è fatto cenno di rimesse di generi di nostra produzione a diversi Istituti Pii, le Amministrazioni dei quali, al pari della nostra e dei nostri funzionari, hanno compreso da tempo l'importanza della cooperazione fra Enti, che potrebbe e dovrebbe avere un maggiore sviluppo se per parte di taluni non si coltivassero grette idee misoneiste. Attualmente delle nostre produzioni, si forniscono a richiesta: carne, pane, paste, ecc., a puro prezzo di costo, all'Ospedale S. Giovanni, al Ricovero di Mendicità, alla Casa di Patrocinio dei dimessi dal R. Manicomio, al Conservatorio del Suffragio, all'Istituto SS. Natale, a quello di S. Maria, alla Pro-Pueritia, al Ricreatorio Genero, ecc. ; con notevole loro vantaggio nella buona qualità e nei prezzi. Alla Casa di lavoro della Congregazione di Carità si somministra giornalmente, col pane, anche la minestra. Il complesso delle somme corrispondenti a queste rimessioni fu nel 1927 di L. 617.000 per i vari Enti e di L. 70.000 al Magazzino Consumo. |
COOPERAZIONE COL PERSONALE Con tutte queste provvidenze l'Amministrazione ha pure voluto favorire la economia famigliare del nostro numeroso personale e quella dei ricoverati ed ha pertanto da un trentennio favorito l'istituzione di un Magazzino di Consumo nel quale si distribuiscono quasi al costo: carni, derrate di ogni specie, dolciumi, sigari, ecc., con un movimento contabile notevole che nell'anno raggiunse le L. 500.000 di incasso. Il residuo utile annuale di tale magazzino viene impiegato nelle distribuzioni gratuite di sigari e tabacco ai ricoverati poveri, nella scuola di musica, contribuendo coll'Amministrazione dell'Opera Pia, per l'istruzione di una ottima banda musicale composta di infermieri e di ricoverati, ed in altre opere di beneficenza e di svago. Una forma di questi svaghi è costituita da spettacoli cinematografici e da audizioni radiofoniche, ideate ed attivate dal benemerito e filantropo nostro Rettore Spirituale di Collegno il quale con propri apparecchi portatili va a turno nelle singole Sezioni dei ricoverati e nelle tre Case. Nella Casa di Torino funziona pure un apparecchio radiofonico fisso trasportato da Collegno, offerto dal Magazzino consumo. Non mancano nelle due Case i locali per rappresentazioni teatrali, alle quali si dedicano pel divertimento dei ricoverati, dilettanti filodrammatici ed anche ricoverate, e nella Casa di Collegno vi ha pure un ben fornito gabinetto di lettura. A lato del Magazzino consumo funziona una Cassa di soccorso per il personale salariato per sussidi e per piccoli prestiti con un modesto capitale che è formato da cespiti diversi. Con questo breve accenno alle opere di cooperazione ho esaurito la rassegna sul movimento economico del nostro Istituto. Il suo notevole sviluppo è logica conseguenza della larga comprensione dei problemi economici e tecnici manicomiali, tanto per parte di chi presiede alla Amministrazione quanto per parte dei funzionari che dirigono i servizi. come la loro buona riuscita è dovuta all'intesa cordiale fra chi suggerisce, chi autorizza e chi eseguisce, e fra l'Amministrazione ed i funzionari sanitari ed amministrativi. |
PARTE FINANZIARIA Certo che ognuno alla lettura di questi brevi cenni sulla vita economico-industriale, penserà allo svolgimento finanziario ed ai Bilanci dell'Ente coi quali si provvede a tutte le necessità della intensa vita amministrativa dei nostri Istituti. Perciò come corollario credo utile fare conoscere alcuni dati riassuntivi. Non è possibile riportare dalla sua origine i progressi annuali del bilancio: è però possibile di farlo dalla costituzione in Ente morale. Ed ecco nel quadro allegato specificati annualmente i progressi ascendentali del Bilancio che si possono riepilogare come segue: Anno 1838: Entrate L. 212.705,06; Spese L. 197.686,32. Anno 1927: Entrate L. 17.523.535,34, Spese L. 17.601.985,62. In altro allegato si troverà lo svolgimento del movimento numerico dei ricoverati, che appoggia e che spiega col crescente numero ed insieme alle mutate condizioni del costo della spedalità, il progresso enorme del Bilancio dell'Opera Pia. Non è però fuori luogo affermare che malgrado le enormi cifre attuali, la retta di spedalità nei nostri Manicomi si mantiene fra le più limitate dei Manicomi del Regno, pur accordando ai ricoverati un trattamento che non è secondo a nessuno, tutto mercé una rigida applicazione di sana economia in ogni ramo di servizio. Il patrimonio totale dell'Opera Pia è di L. 5.555.215,74 costituito da fondi rustici (L. 852.690), scorte rurali (L. 256.749,48), fabbricati (L. 1.888.889) censili, livelli, canoni (L.99.000), titoli di Debito Pubblico (L. 2.139.853), oggetti mobili (L. 279.307,90), attività diverse patrimoniali (L. 38.726,36). Questo patrimonio dà mezzo all'Opera Pia di svolgere le finalità dell'Ente, quelle cioè di sollevare in parte le spese di spedalità che incombono alle Provincie di Torino e di Aosta ed alle famiglie della piccola borghesia che mantengono in proprio i congiunti ricoverati. Torino, 15 marzo 1928 (VI) Il Direttore Amministrativo. PAOLO CERUTTI. |